L'urlo del Pantheon:
Nonsi può morire entrando a scuola. In nome di Melissa adesso ammazzate tutti noi. Qualsiasi cosa farete non ci fermerete». L'urlo indignato della Piazza del Pantheon per la tragedia di Brindisi pretende risposte. Ieri sera Roma si è fermata. Annullata la Notte dei Musei e le varie iniziative in programma, la città si è stretta attorno alle famiglie delle vittime dell'attentato. Unico evento confermato, in segno di cordoglio, la proiezione di immagini di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sulla facciata del palazzo Senatorio in piazza del Campidoglio. Abbracci, occhi lucidi, fazzoletti bianchi al braccio, fiori, tricolori, frasi di Caponnetto scritte su fogli e magliette e tanta partecipazione. Romani, cittadini di tutta Italia, giovani, studenti, insegnanti, associazioni, politici di ogni colore, turisti: tutti per una volta riuniti sotto la stessa bandiera, sono scesi in piazza per prendere parte al presidio di solidarietà promosso da Rete studenti-Udu. Dalla Capitale, all'unisono con tutte le altre piazze dello Stivale, si è levato un messaggio agguerrito e chiaro di legalità contro ìil cancro che avviluppa il Paese”. ìPerché – come riportava uno degli striscioni in piazza - la mafia uccide, il silenzio pure”. ìDobbiamo ribellarci tutti insieme perché la mafia non può permettersi di uccidere il nostro pensiero”, ha scandito dal palco una coetanea di Melissa. «Non ne possiamo più. Noi vogliamo cambiarla questa Italia!». «Ci siamo passati tanti anni fa. Non so cosa farei se mia figlia non tornasse più da scuola», il commento di una mamma. «Un attacco alla democrazia e alla cultura», ha detto un altro ragazzo. «Di mafia - ha aggiunto un esponente di Libera - forse ce ne occupiamo troppo poco, dovremo essere più rigorosi». «Non vogliamo che questa iniziativa diventi uno spot per la politica», ha strillato un'altra ragazza fra gli applausi. Sconcerto, orrore e tanta rabbia, non c'è posto alcuno per la rassegnazione. Una piazza - quella del Pantheon – «che intende continuare a trascinare il proprio messaggio di democrazia nelle scuole, nei luoghi di lavoro e ovunque», ha tenuto a precisare la Vicepresidente di Libera Stefania Grasso. «Bisogna riunire tutte le forze e le idee per cercare di dare un messaggio unitario contro ogni forma di violenza e terrorismo. E' un fatto grave, un attacco contro dei giovani studenti innocenti è veramente intollerabile. Non passeranno, li abbiamo battuti vent'anni fa e lo rifaremo anche ora», ha detto il sindaco Gianni Alemanno a margine del presidio. «Da questo dramma deve partire una reazione popolare, come sembra stia partendo, affinché non solo lo si denunci, ma si alzi una barriera contro la cultura dell'illegalità e del ricatto mafioso», ha aggiunto il Presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, che ha lanciato un appello affinché, dopo l'attentato, nelle scuole si osservi un minuto di silenzio. «L'appello del Presidente Zingaretti è condivisibile e va sostenuto. Credo si tratti di un doveroso segno di vicinanza che mi auguro sia fatto proprio da tutte le scuole del Lazio, una testimonianza di solidarietà di Roma e del Lazio da sempre impegnati contro ogni forma di violenza», ha concluso la Governatrice del Lazio, Renata Polverini.OREDROB:#CONVAL@%@