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Ultrà gratis sul bus. La Lega Calcio paga i nonni

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Era un ultimatum inedito. E inconsueto. Ma ampiamente giustificato. La partita è ad alto rischio di incidenti e la «canalizzazione» dei tifosi fa parte delle misure necessarie a prevenirli. Perciò il questore Francesco Tagliente ieri ha lanciato il suo estremo appello all'Atac: «O fornisce le navette per la finale di Coppa Italia di domenica o non ci sono le condizioni per disputare la partita». L'impasse è stata superata in serata, quando è stato raggiunto un accordo fra Comune e Lega Serie A: Roma Capitale coprirà le spese per servizi di trasporto e polizia locale; la Lega devolverà l'1% dell'incasso ai centri anziani. L'aut aut di Tagliente era chiaro: o i bus o salta il match. Quello che non è chiaro è perché il problema si è posto adesso per la prima volta. Negli incontri di campionato, infatti, l'azienda capitolina di trasporto pubblico non aveva esitato a mettere a disposizione una ventina di bus e altrettanti autisti pagati per la giornata festiva. Nel caso di Juventus-Napoli, invece, le richieste di Tagliente sono rimaste senza risposta. Forse perché, senza contare eventuali danni ai mezzi, sarebbero necessari almeno 100-150 autobus, l'azienda sta lavorando sul suo risanamento e non ha intenzione di aggravare i conti. L'«avvertimento» del Questore, comunque, non era peregrino. Tagliente è un esperto di sicurezza sportiva, ha curato la pianificazione e la gestione di grandi eventi (compreso il Giubileo del 2000), e nel suo attuale incarico ha consentito si giocassero pacificamente derby in notturna con 5000 bambini allo stadio. Il suo allarme era giustificato da un elevatissimo rischio di scontri, visto che arriveranno in 50-60 mila per applaudire bianconeri e partenopei, e molti romani privi di biglietto potrebbero creare problemi ai tornelli. Senza contare l'odio atavico fra supporter giallorossi e napoletani, che faceva temere «regolamenti di conti» fra schieramenti di ultrà pre e post incontro. Ecco allora che far raggiungere l'Olimpico sulle navette, scortate e facilmente controllabili, rappresentava una garanzia per la sicurezza e l'incolumità di cittadini e tifosi. Così Tagliente ha preso carta, penna e fax e ha scritto a Viminale, Prefetto, Campidoglio e Atac: «Sentiti i rappresentanti di forze di polizia, amministrazione, enti ed aziende circa eventuali ipotesi alternative che possano consentire in condizioni di sicurezza, in assenza di navette, un afflusso e un deflusso dei tifosi, non è stato possibile individuare soluzioni ideonee», si legge nella seconda parte del documento. Dall'Atac l'unica replica è stata il silenzio. La Lega di serie A ha precisato che «come ente organizzatore dell'evento, secondo le norme», avrebbe «garantito la sicurezza dall'interno dello stadio fino alla prima area di prefiltraggio». Ma, quello che accadrà fuori «compete ad altri», ha chiarito il dg Marco Brunelli. E al Questore, ovviamente, non poteva bastare. Lo svolgimento del match, dunque, è rimasto in forse fino al tardo pomeriggio di ieri. Poi l'accordo, inedito quanto l'appello di Tagliente. Il denaro per i centri anziani, avendo già il Comune i fondi in bilancio per questi ultimi, andrà probabilmente all'Atac. Poca cosa, visto che l'incasso previsto è di tre milioni e, quindi, la porzione distolta sarà di appena 30 mila euro. Ma il patto ha soddisfatto il sindaco, anche perché sembra che la Lega pagherà pure le spese dell'opera di bonifica svolta dall'Ama. Una svolta arrivata grazie all'ultimatum di Tagliente.

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