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Il pm chiede 10 anni per due indagati

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Sonole richieste fatte dal pubblico ministero Silvia Sereni nei confronti dei sei giovani accusati di aver pestato, nel giugno scorso, al rione Monti, il musicista 29enne Alberto Bonanni. In particolare, il rappresentante dell'accusa, ha sollecitato la condanna a 10 anni di carcere di Carmine D'Alise e Christian Perozzi, i giovani che hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato. Il sostituto procuratore ha chiesto inoltre che siano processati col rito ordinario Brian Gaetano Bottigliero, Massimiliano Di Perna, Emiliano Brugnoli e Gianluca Biscossi. Per tutti, udienza conclusiva il 21 maggio, quando il Gup si ritirerà in camera di consiglio per la decisione. L'accusa è quella di tentato omicidio. A tutti è contestato di avere compiuto «atti idonei diretti in modo non equivoco - si legge nel capo d'imputazione - a cagionare la morte di Bonanni (che da allora si trova in stato di coma vegetativo, ndr), sottoponendolo lo stesso a un crudele e prolungato pestaggio, per futili motivi, con pugni, calci ed uso di un corpo contundente (un caso da motociclista)», non riuscendo «nell'intento per cause indipendenti dalla loro volontà». A scatenare la violenta aggressione potrebbero essere state due pernacchie in risposta ad alcuni schiamazzi provenienti dalla strada. Il difensore di D'Alise ha chiesto al giudice di riqualificare in lesioni gravissime il contestato reato di tentato omicidio, mentre il difensore di Perozzi l'assoluzione del proprio assistito o, in subordine, anche per lui la riqualificazione della contestazione. Dieci milioni di euro le richieste risarcitorie avanzate dalla famiglia di Bonanni. Il Comune non sarà parte civile. Una decisione che il Gup ha giustificato citando la «condotta omissiva» nella «tutela della sicurezza» da parte dell'amministrazione comunale.

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