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Caso Orlandi, il corpo a Sant'Appolinare è di De Pedis

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La polizia scientifica nel cortile interno della Basilica Di Sant'Apolinare per la riesumazione della salma di Enrico De Pedis

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Nella bara tumulata nella basilica di Sant'Apollinare a Roma c'è il corpo di Enrico De Pedis, ex boss della banda della Magliana, il cui nome è stato accostato alla scomparsa della figlia del messo vaticano di cui non si hanno notizie dal 22 giugno 1983. Ad accertarlo gli esami dattiloscopici e lo stato del corpo in buona conservazione. All'interno della bara di Enrico è stata trovata inoltre una cassetta con altri resti che potrebbero non appartenere al boss, la cui salma era invece benconservata. Lo si apprende da fonti qualificate. I resti osseisaranno esaminati dalla polizia scientifica. Anche l'ossario che si trova annesso alla chiesa di Sant'Apollinare verrà ispezionato ed esaminato, ha detto Nicoletta Piergentili, legale della famiglia Orlandi per conto dell'avvocato Massimo Krogh. "L'ispezione sui resti di De Pedis - ha aggiunto - è stata fatta con estrema cura". TROVATE ALTRE OSSA Nella cripta dove era custodita la bara con Enrico De Pedis nella basilica di Sant'Apollinare sono stati trovati dalla polizia scientifica anche dei resti ossei. I resti non erano però all'interno della bara, ma nella nicchia dove era custodito il sarcofago di De Pedis. Su questi resti saranno effettuati ulteriori accertamenti tecnici. Nella Basilica di Sant'Apollinare, nello stesso ambiente dove era collocata la nicchia con il sarcofago di Enrico De Pedis, per accedere al quale è stata sfondata una parete, sono presenti cripte diverse, che contengono i resti di un cimitero pre-napoleonico. "Nella bara e nella tomba di De Pedis non c'erano altre ossa", spiegano gli avvocati della vedova De Pedis Maurilio Prioreschi e Lorenzo Radogna. "Dall'altra parte dove era collocata la cripta con la tomba di De Pedis - proseguono - è stato sfondato il muro di un'altra cripta, dove sono state trovate cassette con resti ossei". I tecnici della Scientifica hanno infatti trovato circa 200 cassette con resti ossei, che saranno comunque sottoposti ad accertamenti tecnici. LE INDAGINI La decisione della Procura di riaprire la tomba è arrivata in seguito ad una telefonata alla trasmissione televisiva "Chi l' ha visto" del 2005 e alla testimonianza dell'ex compagna di "Renatino" De Pedis, Sabrina Minardi, la quale rivelò che a sequestrare Emanuela Orlandi fu proprio De Pedis. Lo spostamento della bara sarà effettuato nei prossimi giorni. I rilievi riguarderanno anche la cripta dove la bara era tumulata. Le spoglie del boss, una volta terminati gli esami, dovrebbero poi essere traslate in un cimitero romano, probabilmente quello di Prima Porta.

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