Destra e Udc scendono sul piede di guerra
Ancheperché, è bene tenerlo presente, le voci di elezioni anticipate in ottobre per il governo nazionale, e a ricaduta anche su Roma, sono ancora insistenti. Fatto sta che quella di ieri per la Regione è stata una giornata sui generis. Il primo a partire è stato il leader de La Destra, e consigliere regionale, Francesco Storace che ha smentito notizie uscite su un quotidiano. «La Destra non ha deciso di passare all'opposizione, anche perché la giunta Polverini è tale grazie anche a centomila nostri voti. L'autonomia nelle istituzioni territoriali - aggiunge poi Storace - sarà semplicemente se la direzione nazionale confermerà l'orientamento. Per andare ancora più d'accordo sarà sufficiente intendersi su ciascun provvedimento da approvare e sono certo che in aula la coalizione uscita dalle urne farà la sua parte nel rispetto delle posizioni di ciascuna forza politica». Un passaggio però non sfugge all'acuto capogruppo Pd alla Pisana, Esternino Montino: «Storace in genere è uso ad un comunicazione senza fronzoli, ora, riferendosi alla maggioranza regionale di cui rivendica una sorta di "golden share", ha prodotto invece una nota in politichese stretto. È il segno di una difficoltà evidente non solo sua ma di tutto il centrodestra. Dice e non dice, minaccia. Rivendica autonomia. Annuncia che deciderà l'atteggiamento della Destra in Consiglio, atto per atto. Di fatto comunica altri mesi di paralisi del governo regionale, l'inizio di un'ennesima stagione di caos». E mentre il botta e risposta proseguiva con il capogruppo de La Destra, Buonasorte e il consigliere Pd Foschi, spunta, all'improvviso (e senza apparente richiesta) la dichiarazione del capogruppo Udc, Francesco Carducci. «Dopo i ballottaggi, in vista del progetto della casa dei moderati, si aprirà per l'Udc una nuova fase. Per quanto riguarda la Regione subito dopo il voto, riporteremo all'attenzione della Polverini e della maggioranza la necessità di affrontare in maniera collegiale i temi che riteniamo prioritari: sanità, servizi sociali, ambiente e rifiuti e la rivisitazione delle società regionali. Chiediamo quindi - conclude Carducci - niente di meno, ma anche niente di più. Anche perché siamo un partito serio e se ritenessimo necessari tagliandi o verifiche, non avremmo difficoltà a chiederli e a chiamarli con il loro nome». Ma non bastava una telefonata al vicepresidente della Regione, dell'Udc, Luciano ciocchetti? Sus. Nov.