"Unindustria ci boccia e sconfessa il Pd"
Il gruppo Acea ha realizzato nel primo trimestre del 2012 un utile netto pari a 22,4 milioni, in calo del 68,1% dai 70,3 milioni dello stesso periodo 2011 (che comprendevano la plusvalenza di 37,4 milioni derivante dallo scioglimento della joint venture con Gdf Suez energia Italia). La contrazione, spiega la società, è riconducibile essenzialmente all'aumento delle imposte. L'ebitda consolidato, ovvero la gestione operativa dell'azienda, è cresciuto dell'11,7% a 157,9 milioni, i ricavi del 5,2% a 873,8 milioni. L'indebitamento finanziario netto, al 31 marzo, è pari a 2.638 milioni, in aumento di 313 milioni rispetto a fine 2011. I risultati, rileva Acea, sono in linea con gli obiettivi di piano. Numeri che entrano a pieno titolo nel dibattito politico sulla vendita da parte del Campidoglio del 21% delle quote che farebbero scendere la partecipazione pubblica dal 51 al 30%. Un dibattito nel quale è entrato a pieno titolo il presidente di Unindustria Roma e Lazio, Aurelio Regina, il quale, nel suo intervento all'Assemblea annuale era stato lapidario: «Il credito per le imprese è una questione di vita o di morte. Il credit crunch, unito ai ritardati pagamenti, sta stritolando il tessuto produttivo. Il capitolo delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni deve essere riaperto. Evitiamo mezze misure come quella cui si sta pensando a Roma per Acea, cedendo per fare cassa una quota ulteriore al mercato ma mantenendo il controllo pubblico, e con due terzi della politica che resta contraria anche a questo». Un assit che il sindaco Alemanno ha subito colto. «Il fatto che gli industriali non siano pienamente soddisfatti di quello che stiamo facendo, perché ci accusano di mantenere il controllo pubblico su Acea, è la dimostrazione che quello che dice il Pd è falso - chiosa il sindaco - noi non stiamo svendendo Acea, stiamo seguendo una linea di prudenza e di equilibrio tra esigenze diverse». Non mollano però le opposizioni. «La posizione del presidente Regina dimostra come da giorni andiamo affermando che non solo le forze politiche e sindacali sono contro il progetto di Alemanno di svendita di Acea ma anche le forze economiche e imprenditoriali della città - dice Umberto Marroni, capogruppo Pd in Campidoglio - è sempre più evidente che il primo cittadino sta conducendo una solitaria crociata di potere». E mentre la battaglia su Acea entra nel vivo, un'altra "guerra" è stata appena annunciata: lo slittamento della privatizzazione del trasporto pubblico alla prossima primavera.