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Tavolini sul posto per disabili I residenti cacciano il ristoratore

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Arrivano anche minisindaco e carabinieri. Alla fine il titolare li toglie

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Maci sono volute più di tre ore e un braccio di ferro estenuante tra l'imprenditore, Roberto Macrì, titolare dell'esercizio pubblico nonché dell'intero palazzo dove è annesso il locale, e l'amministrazione pubblica, in prima fila il presidente del I Municipio Orlando Corsetti, il comandante del I gruppo dei vigili urbani Stefano Napoli, i residenti. Che non si sarebbe trattata di una rimozione di routine si è capito subito. Il giorno prima persone ancora da identificare, legate comunque al locale, avevano divelto un segnale verticale di un parcheggio per disabili che, a dire di Macrì «era intestato a una persona che ci risulta addirittura deceduta». Al posto di quel cartello vengono piazzati tavolini e sedie abusivi, il tutto documentato da alcune foto scattate dai residenti che poi hanno avvertito Corsetti. E si arriva a ieri pomeriggio. Coadiuvato dal Comitato dei Residenti Città Storica e da Cittadinanzattiva, Corsetti organizza un blitz con un auto per disabili. Poco prima, in tutta fretta, alcuni operai del ristorante piazzano una pedana di legno assicurandola a terra con dei chiodi, quattro fioriere anche queste inchiodate a terra, e altri due grossi vasi con relativi fiori. Arrivano i vigili urbani, il camion della segnaletica stradale e vengono chiamati anche i carabinieri. Quando verso le 17 si affaccia il proprietario, il cartello è già stato rimesso dov'era (non più con numero di targa, ma generico) e si procede a ripristinare anche la segnaletica orizzontale per delimitare a terra il posto auto. Ma è a questo punto che Macrì esplode. «Avete un'ordinanza di sgombero? Fatemela vedere, perché se no non potete toccare niente», per poi continuare con frasi tipo «tutto il palazzo è mio, meglio i tavolini che le macchine, via dalla mia proprietà». A quel punto interviene Napoli e gli spiega che c'è un interesse pubblico (quello di un disabile) prevalente su quello privato. Ma il proprietario incalza: «In questa strada non si può parcheggiare, lei Corsetti sta cercando soltanto voti..». Trambusto, Corsetti che è tentato di rispondere ma un vigile lo trattiene, minuti che passano fino a che Macrì, evidentemente, riflette, fa una telefonata e forse, dall'altra parte, c'è qualcuno che gli consiglia di non insistere. Si ripristina la segnaletica, il proprietario dà ordine ai suoi operai di togliere i tavolini, ma non le fioriere «non voglio che nessuna macchina parcheggi davanti al mio locale». E le fioriere restano lì, «pesano troppo per portarle via», dirà Corsetti. Il pomeriggio si chiude con due multe per Macrì, l'applauso dei presenti per Corsetti e i vigili, e una riflessione amara del presidente del Municipio: «Siamo potuti intervenire così velocemente solo perché si trattava di un posto per disabili, altrimenti ci sarebbero voluti mesi».

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