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Una mano di vernice salva la vita

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Una mano di bianco. A volte basta poco per salvare una vita, una semplice riverniciata alle strisce pedonali cancellate dalla pioggia e dal continuo passaggio dei copertoni. Piccoli interventi come questo e un'efficace campagna di educazione stradale hanno permesso di ridurre di un terzo il numero di pedoni morti sul territorio del comune capitolino. Contemporaneamente le vittime di incidenti mortali sono calate dell'8,1%. Sono i risultati del protocollo d'intesa e della convenzione, stipulati da Campidoglio e Ania rispettivamente a ottobre 2008 e a novembre 2010, presentati ieri dagli assessori ai Lavori Pubblici e alla Mobilità Fabrizio Ghera e Antonello Aurigemma, dal presidente della fondazione Aldo Minucci e da quello della commissione comunale sulla Mobilità Roberto Cantiani. Dopo uno studio che ha individuato i punti più a rischio della città in nove Municipi, nel corso del 2010 sono stati «restaurati» 274 attraversamenti pedonali e altri 250 tra la fine del 2011 e l'inizio dell'anno in corso. Tra questi, piazzale Clodio, vari punti di via Regina Margherita, viale Togliatti, piazza Giochi Delfici, piazzale del Verano, ponte Duca d'Aosta, via Tuscolana, via Casilina, via Labicana. La spesa è stata di 2,5 milioni per Roma Capitale e di due milioni per l'Ania. Confrontando i dati Aci-Istat del 2010 con quelli del 2009 si scopre che le persone che hanno perso la vita in un incidente sono passate da 198 a 182. Un calo ancora più significativo se si pensa che nel 2008 erano state 190. La percentuale dei pedoni che si sono salvati nello stesso periodo è stata di quasi il 34 per cento: erano 65 nel 2009, sono scesi a 43 l'anno successivo. Anche qui il raffronto con il 2008 (52 pedoni travolti e uccisi) è confortante e sottolinea l'importanza degli interventi sulla segnaletica e sull'educazione stradale fornita ai cittadini. È interessante notare che il Lazio ha una frequenza di sinistri superiore a quella nazionale (9,47% contro il 7,58) e la provincia di Roma totalizza ancora più incidenti, attestandosi al 10,34%. Quando si tratta di eventi letali, poi, il sesso femminile si dimostra più attento sia alla guida sia nell'attraversare la strada. I pedoni maschi morti o feriti sul territorio comunale nel 2010 sono stati, infatti, 34 contro 9 femmine. I conducenti maschi deceduti sono stati 108 a fronte di appena 11 donne. Cifre che sfatano il luogo comune: «Donna al volante, pericolo costante». La stessa, in ambedue le tipologie, la classe d'età più colpita: quella fra i 30 e 44 anni. «I risultati dimostrano la validità della partnership tra pubblico e privato. La prevenzione è la base fondamentale della sicurezza stradale, sulla quale per la prima volta siamo stati in grado di elaborare un piano che presenteremo la prossima settimana - ha detto l'assessore Aurigemma - Ma bisogna continuare e concentrarsi in particolare sui cosiddetti black point (i punti a rischio segnalati dagli utenti alla fondazione Ania Ndr». Gli ha fatto eco il presidente Minucci: «Quando istituzioni pubbliche e strutture private si mettono insieme, si producono risultati importanti». Nel corso dell'incontro è stata illustrata anche l'iniziativa «Bimbi in sicurezza». A tutti i genitori di neonati romani sarà inviato un depliant con le regole da seguire per trasportare il bambino in auto. Regole spesso disattese, visto che solo nel 2010 sono stati 59 i piccoli che hanno perso la vita in Italia.

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