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Scoperto il tesoro dell'imprenditore dei boss

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Il boss della 'ndrangheta aveva un tesoro di 40 milioni di euro tra ville, centro sportivo a Trigoria e auto di lusso, comprese Porsche, Ferrari e suv Hummer. E anche quote societarie. In una aveva investito anche il campione di Formula Uno Giancarlo Fisichella. Un villaggio turistico in provincias di Cosenza, 34 unità immobiliari e impianti sportivi e un tratto di spiaggia in concessione. Ieri i beni sono stati confiscati dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Roma, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Capitale. Oltre al Lazio, l'operazione ha interessato anche Calabria, Campania, Basilicata e Toscana. Investigatori e inquirenti hanno sfilato il patrimonio a Pasquale Capano, 51 anni, residente all'Infernetto, sul litorale romano. Ha precedenti per truffa, droga e usura. E soprattutto è ritenuto personaggio legato al clan Muto. Il primo a dirlo è stato un collaboratore di giustizia, Pietro Alberto Magliari. Nel '96 ai carabinieri del Ros raccontò una storia di appalti e mafia. «Una ditta di Catania denominata Consorzio di Lungro vinse l'appalto per la costruzione di una carcere. Avevo dato incarico a un mio uomo di informarsi ed era venuto a conoscenza che tale Capano Pasquale di San Nicola Arcella (Cosenza) aveva preso in subappalto diversi lavori per conto della società Luna sas. Capano era stato minacciato di mollare i lavori... ma era un protetto del clan Muto». Da allora Capano ne ha fatta di strada, di soldi. Una ricchezza che ha insospettito i finanzieri rilevando la sproporzione tra i redditi dichiarati e il tenore di vita dell'imprenditore, il quale si è avvalso anche di prestanome per schermare il suo patrimonio. A volte ha usato personaggi ignari del suo ruolo criminale e in altre occasioni soggetti che invece sarebbero stati a conoscenza del suo «patto di sangue» con la criminalità organizzata. Uno di questi è Giuseppe Ursomarso, pregiudicato, anche lui calabrese. Diventa un suo prestanome, inserito in società, come la moglie di Capano, al vertice di diverse imprese. Il calabrese risulta assai intraprendente, costruttore anche nella zona Torrino-Mezzocammino. La Finanza ha ricostruito questa rete di proprietà, che gestiva direttamente o indirettamente, le ha inserite tra i beni definiti di provenienza illecità e ha preso provvedimenti. Prima è stato eseguito il sequestro preventivo, adesso la confisca. Il campione Giancarlo Fisichella entra in scena nella Cieffe Investments srl, costituita dalla Finnat Fiduciaria spa e dalla Fedra Fiduciaria spa per conto della Gestur di cui è amministratore la moglie di Capano. Nel dicembre 2008, la consorte cede a Fisichella quattromila euro di quote nominali della Cieffe. La società è partecipata da Finnat: 200 mila euro sono di Fisichella e solo mille euro di un altro socio. L'amministratore è dello stesso paese di Capano, la Finanza lo considera il suo uomo di fiducia. Un legame che ha tirato in ballo il campione di F1.

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