Dai pm i vigili del falso esposto ai Bernabei

Sitratta di una vigilessa e di un agente del Primo Gruppo. La vicenda che i magistrati hanno voluto chiarire riguarda il presunto esposto contro l'imprenditore del vino, Paolo Bernabei, per alcuni abusi edilizi al civico 37 di via della Luce, a Trastevere, sede dei nuovi ambienti della «Più blu» srl. Ai primi di giugno 2011, negli uffici della Municipale il primo a sollevare l'esistenza dell'esposto sarebbe stato il vigile Giancarlo Vicari, ora agli arresti domiciliari. Come vuole la prassi, i reclami devono essere accettati e messi in un fascicolo. Secondo le carte in possesso degli inquirenti risulta che la donna della Municipale ascoltata ieri abbia controfirmato la querela. Ma qui cominciano le stranezze. Autore della denuncia sarebbe stato Claudio Mancini, residente in via della Luce. Lui però ha sempre smentito. Ha disconosciuto la sua firma, in autunno ha denunciato ai carabinieri la falsità del documento e inoltre ha scoperto nel testo altre irregolarità: il numero di telefono indicato non è il suo ma corrisponde a un'impresa di pompe funebri e l'indirizzo di casa è sbagliato. Secondo la ricostruzione, l'esistenza del presunto esposto di Mancini è arrivata alle orecchie di Bernabei. L'imprenditore ha contattato il firmatario chiedendo spiegazioni, venendo a conoscenza del trucco che sarebbe stato orchestrato contro di lui. Imbroglio che oggi attira l'attenzione dei pm. La storia continua. Sempre a giugno, Bernabei e Mancini hanno chiesto un incontro con il comandante del Corpo Angelo Giuliani. E il 14 del mese si sono visti. C'erano il "firmatario" dell'esposto, sua madre ex vigilessa e il fratello di Paolo Bernabei, Silvio. Sentite le proteste Giuliani avrebbe chiesto spiegazioni. Al vigile Vicari e a un altro, lo stesso che sarebbe stato sentito ieri dai pubblici ministeri. Come mai Giuliani convocò anche il secondo vigile urbano? Qual è stato il suo ruolo nella vicenda del "falso esposto»? Mat. Vin.