Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Con Angelotti un altro ex boss della Magliana

Il corpo di uno dei rapinatori rimasto ucciso durante una rapina a due gioiellieri a largo Guido Buzzelli

  • a
  • a
  • a

Angelo Angelotti e un altro della ex banda della Magliana fecero un sopralluogo nella gioielleria dei fratelli Polimadei, a viale Europa all'Eur. È l'ultimo tassello investigativo sull'agguato di sabato 28 aprile agli orefici Andrea e Luca, a largo Guido Buzzelli, a Spinaceto, in cui rimasero feriti due banditi (Stefano Pompili e Giulio Valente) e morì Angelotti. Quella mattina, alle 5, davanti la villa di Andrea Polimadei, con un furgone Nemo rubato a Nerola i tre speronarono la Toyota IQ coi due fratelli a bordo. Stefano Pompili era alla guida. Valente e Angelotti scesero dal portellone posteriore. Il commerciante fu più veloce di loro. Esplose un colpo al torace di Pompili e fece fuoco su Valente e Angelotti, centrato da tre proiettili. Ora lo scenario s'infittisce. I malviventi volevano rapinare le due valigette col campionario di gioielli che i due avrebbero mostrato alla fiera di Monaco di Baviera, in Germania. Preziosi per circa 70 mila euro. Ma come facevano a sapere della partenza e dell'orario? Un rovello che ha sempre assillato gli investigatori della Squadra mobile. Un interrogativo anche dei fratelli Polimadei. C'è stata una talpa tra i loro amici, tra coloro di cui di fidavano? Una tesi che ha allargato il cerchio dei sospetti a circa dieci persone, tutti uomini, vicine ai gioiellieri. E che oggi si arricchisce di un nuovo elemento. Angelotti e un altro boss dell'ex banda della Magliana poco tempo prima della tentata rapina avrebbero compiuto un "sopralluogo" al negozio di viale Europa. Un indizio che lascia pensare agli investigatori che il colpo non dovesse essere improvvisato ma pianificato con cura, cercando di conoscere al meglio i fratelli Polimadei, i loro impegni professionali e gli spostamenti. La presenza di un altro della famigerata gang fa immaginare anche altri presunti scenari: la coppia se la passava così male?Era costretta a rapinare due gioiellieri come se fosse "alle prime armi"? Domande alle quali dovranno rispondere i poliziotti dell'antirapina di Andrea Di Giannantonio, coordinati dal pubblico ministero Stefano Rocco Fava. Nelle ultime ore il magistrato ha ottenuto dal giudice per le indagini preliminari la convalida dell'arresto del secondo rapinatore ferito, Stefano Pompili. Quella mattina, dopo essere stato colpito al torace, fuggì dal luogo della sparatoria, salì su un'auto parcheggiata per la fuga di fronte alla villa dei Polimadei e si presentò al pronto soccorso del Cto alla Garbatella dove fu ammanettato dagli agenti che stavano lì per controllare la presenza all'ospedale di eventuali feriti da arma da fuoco. Da lì fu trasferito al Reparto choc e trauma del San Camillo. Stesso provvedimento è stato emesso dal gip Bernadette Nicotra il 2 maggio scorso nei confronti del complice Guido Valente. Il giorno della rapina fu trasportato al Cto, ferito alla gola, ricoverato in Terapia intensiva. Per chiarire l'esatta dinamica dell'agguato inquirenti e investigatori sono in attesa dei risultati della perizia balistica affidata alla polizia scientifica. Quella mattina svolsero un gran lavoro. Recupararono le due armi di malviventi e gioielliere. Valente e Angelotti avevano una semiautomatica 7,65 e un revolver calibro 38. Stessa arma di Andrea Polimadei, con regolare porto d'armi. Nei giorni scorsi l'autopsia al policlinico di Tor Vergata ha stabilito che Angelo Angelotti è stato raggiunto da tre proiettili. E, infine, i tecnici vogliono confermare la dinamica riferita da Andrea Polimadei e registrata dalle telecamere di sicurezza montate all'esterno della villetta di Spinaceto.

Dai blog