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LANUVIO La vendetta, si sa, è un piatto che va servito freddo e Luigi Galieti e la sua squadra di «Lanuvio per la democrazia» hanno atteso cinque anni prima di affondare il colpo.

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Losfidante principale, il sindaco uscente Umberto Leoni, si ferma invece al 37,33% (2472 voti): lontanissimi gli altri tre sfidanti con Giovanni Fiandra al 6,28%, Ilaria Signoriello al 4,93% e Piero Rovigatti al 2,64%. Anche Lanuvio, però sconta un evidente calo nell'affluenza al voto: solo il 68,27% degli aventi diritto si è recato alle urne, con una flessione di oltre 7,5 punti percentuali. Grande festa in casa Galieti. «I cittadini hanno premiato la nostra voglia di rinnovamento: abbiamo formato una squadra giovane e capace e vedrete che sapremo amministrare Lanuvio meglio di quanto fatto in questi ultimi anni da chi invece oggi esce battuto. Chi pensa che la nostra vittoria sia stata propiziata dalla spaccatura nel centrosinistra è in errore: i nostri sono numeri assoluti e anche se gli altri fossero andati uniti ce l'avrebbero fatta». Poi Galieti aggiunge: «Sentivamo che potevamo farcela, attorno a noi si è creato un bel clima di fiducia». Tra i banchi della maggioranza entrano in Consiglio comunale Varesi (508), Gozzi (323), Volpi (237), Santoro (187), De Santis (142), Di Pietro (115) e Maielli (78). Sconfitto, dunque, il sindaco uscente Umberto Leoni che forse paga le incomprensioni nel Partito democratico che lo portarono prima a tirarsi fuori da una possibile ricandidatura e poi invece a scendere in campo vincendo anche le primarie di febbraio. Ma. Car.

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