Bernabei e l'identikit di due vigili urbani
Si sono presentati in procura per la terza volta. Gli imprenditori trasteverini Silvio e Paolo Bernabei ieri pomeriggio sono stati ascoltati ancora una volta nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte mazzette ai vigili urbani. Con loro anche la segretaria Marianna Nassisi. Si sono seduti davanti al pm Laura Condemi, titolare insieme alla collega Ilaria Calò del fascicolo che vede indagati cinque agenti di Roma Capitale, di cui due agli arresti domiciliari, e un geometra, anch'egli sotto misura cautelare. La prima a entrare nella stanza del magistrato è stata la segretaria dei due fratelli che hanno dato il via all'inchiesta denunciando i fatti proprio al comandante della Municipale 11 mesi fa. La Nassisi è stata sentita per più due ore. Gli inquirenti le avrebbero fatto domande sul denaro che sarebbe stato consegnato ai vigili urbani e al geometra Belmonte nella sede della Più blu srl, in via della Luce, a Trastevere. Poi è stato convocato nell'ufficio del pm Silvio Bernabei, che ha risposto alle domande degli inquirenti per oltre tre ore. All'imprenditore il pm Condemi avrebbe mostrato le foto di alcuni vigili urbani per saperne di più sul ruolo del vigile Spartaco Pierotti, anche lui indagato. Gli avrebbe quindi chiesto di riconoscerli: Bernabei avrebbe confermato di riconoscerne solo uno. Per capire chi sono le divise bisogna fare un salto nel passato di questa vicenda, tornando all'incontro avvenuto il 16 giugno del 2011, alle ore 12, al comando dei vigili in via della Consolazione, tra Silvio Bernabei e Claudio Mancini - il cui nome era stato usato per creare un falso esposto contro i fratelli - e il comandante del Corpo Angelo Giuliani. Quel giorno i due fratelli, dopo aver appreso dall'amico Mancini che non aveva presentato alcun esposto, hanno deciso di chiedere chiarimenti a Giuliani. In quell'occasione il comandante avrebbe quindi chiesto di poter visionare l'esposto, che sarebbe poi risultato falso. Nel suo ufficio entrarono due agenti che gli consegnarono il documento. Il pm avrebbe quindi chiesto a Silvio Bernabei se fosse stato in grado di riconoscere proprio i due vigili che erano entrati nella stanza di Giuliani. Le stesse domande il magistrato le avrebbe rivolte anche alla segretaria Nassisi, per chiarire altri particolari sul passaggio di denaro e sul ruolo giocato dai vigili urbani in via della Luce. Dopo aver sentito le dichiarazioni di Silvio, il sostituto procuratore ha fatto entrare nell'ufficio Paolo Bernabei, al quale sono stati chiesti ulteriori chiarimenti sul presunto giro di mazzette. Quello di ieri è stato dunque l'ennesimo incontro tra gli inquirenti e chi ha puntato il dito su un presunto giro di soldi chiesti dai vigili urbani. La procura, fino ad ora, ha già ottenuto tre ordinanze di custodia cautelare: il pm aveva chiesto sei misure cautelari, ma il giudice per le indagini preliminari ne ha concesse la metà. Non sarebbe stato invece stato affrontato dai magistrati il capitolo che riguarda il circolo sportivo del Corpo di Roma Capitale su Lungotevere Dante, dal quale sono stati rubati computer portatili e hard disk contenenti le sponsorizzazioni di alcuni privati. E neanche domande sulle multe che negli anni i Bernabei hanno ricevuto: molte sono state pagate, altre sono state contestate.