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Ottima scelta tecnica Politicamente pessima

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L'ultimocolpo di scena ha visto protagonista il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. «Non si gioca sulla pelle dei cittadini» è stato il monito lanciato da Twitter. Da quando si è determinata l'emergenza rifiuti a Roma, e da quando Monti ha preso il posto di Berlusconi cambiando le carte in tavolta, il copione ha visto battute dal tono in crescendo. Ora siamo arrivati, si spera, alle battute finali. Quale sarà, se ci sarà, l'epilogo? Chi ha parlato con il ministro ha raccolto un'opinione persino distaccata. Il vero pensiero dello storico Dg del dicastero è riassunto in una nota vergata da lui due giorni fa ma mai pubblicata. «Vale la pena di ribadire - ha scritto Clini - che il Ministero non ha scelto né indicato alcun sito di discarica. Su richiesta del Prefetto, e come concordato con Regione, Provincia e Comune il 12 marzo 2012, abbiamo verificato i vincoli ambientali dei 7 siti individuati dalla Regione e di un altro segnalato dall'autorità di bacino per le caratteristiche idreogeologiche favorevoli. Su quest'ultimo - prosegue la nota - abbiamo ricevuto osservazioni dal ministero della difesa, che fanno riferimento a considerazioni generiche di natura ambientale. A tali osservazioni abbiamo risposto richiamando il contesto tecnico e normativo nel quale è necessario collocare le valutazioni ambientali di merito». Si tratta di ribadire la bontà della scelta di Monte Carnevale, che tanto terrorizza i rappresentanti di Comune, Provincia e Regione? Tecnicamente sì, politicamente no. Tornando alla nota vergata da Clini, la chiave di volta sta proprio nella conclusione: «Non intendiamo, né mai abbiamo inteso assumere ruoli che non ci competono, ma solo fornire il contributo che ci è stato chiesto». Il ministro insomma tiene il punto del lavoro svolto dai suoi ma non cerca la rottura istituzionale. Ognuno deve assumersi la propria responsabilità. Clini lo ha fatto per la sua parte. Monte Carnevale è un'ipotesi che resta in campo: i tentativi di delegittimazione sono stati ridimensionati. L'avvocato Cerroni ha scelto la via della trasparenza chiarendo il suo interesse diretto in 3 dei 7 siti indicati dalla Polverini. Adesso tocca agli enti locali e al prefetto assumersi l'onore e l'onere della scelta. G.C.Colombo

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