Un ex minatore la statua vivente di Wojtyla

Maquella interpretata a Piazza di Pietra a due passi da Montecitorio da un ex minatore di 54 anni della Repubblica Ceca, sembra proprio Papa Wojtyla. Paolo ha la stessa fronte, stessi occhi chiari, stesso naso, stessa bocca e persino la stessa espressione sul volto. E i turisti quando lo vedono impazziscono. «È il papa è il papa» esclamano. «È meglio lui di quella brutta scultura a Termini che non somiglia a Wojtyla» si sente la battuta. Tutti lo ammirano mentre passeggiano. Consapevoli che non si tratti del dell'originale, ovvio. Ma che importa. Ogni cosa che ricordi il Santo Padre più amato del mondo va bene se si è in buona fede. E Paolo non sembra davvero un ciarlatano, anche se ammette che «fare questo» lo «aiuta a vivere». La somiglianza con Wojtyla è impressionante. La statua vivente seduta sullo sgabello che indossa un candido abito con papalina bordata d'oro, sembra davvero Giovanni Paolo II in carne ossa. E la gente si ferma, scatta foto, e posa accanto a lui, come se davvero fosse tornato tra noi il Papa che era già santo in vita nella devozione popolare. Paolo lo sa e sta al gioco. Sa che il cuore di chi lo ammira è scaldato solo da un grande amore e una grande devozione. E impartisce benedizioni con la Bibbia in grembo e grande croce al collo. Credibile anche nei gesti. E se parla. Fa il sosia di Wojtyla per professione? Macché. «Faccio questo in giro per Roma da tre giorni» racconta Paolo, mentre i passanti continuano a gettare monetine sul vassoio in simil argento posato sui sampietrini. «E non nego che questi soldi mi aiutino a vivere, ho 54 anni e sono ormai vecchio per trovare lavoro, dopo una vita trascorsa in miniera a Ostrava la città mineraria dell'ex Cecoslovacchia ma io sono nato a Mivhalovce». L'idea di fare la statua vivente di Papa Wojtyla gli è venuta una settimana fa. «Anche se sono 20 anni che mi sento dire che somiglio al Papa». Perché si è deciso? «Non è stato un mio pensiero» risponde. Piuttosto una specie di «ispirazione» cerca di spiegare in un italiano un po' stentato. E lo ribadisce tante volte, come se avesse paura di non essere creduto. L'altra settimana dall'ispirazione l'ex minatore è passato ai fatti. «Ho acquistato un abito "papale" per 60 euro in un negozio di costumi teatrali a piazza Cavour». E da tre giorni posa a Piazza di Pietra. «Ma non voglio essere criticato per questo» dice. La sua buona fede sembra autentica quando racconta di sé. «Sono molto credente - dice - ho sempre amato Papa Wojtyla, e vestendo i suoi panni non voglio ingannare nessuno. Sulle ginocchia ho la Bibbia, potevo scegliere un altro libro e non l'ho fatto, perché vorrei che tutta la gente la leggesse. E sono contento se alle famiglie ricordo il Papa e quando fanno foto ai loro figli insieme a me». Le persone però allungano monete. «Nessuno dà più lavoro a un ex minatore di 54 anni. Questo mi aiuta - conclude - E poi Wojtyla non ha mai detto che il denaro è un male ma l'uso che se ne fa».