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Polverini: Il Festival deve restare all'Auditorium

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Lariunione si è svolta in Campidoglio per poco più di mezz'ora e al termine Polverini e Müller lasciando il Palazzo senatorio, non hanno voluto parlare. Solo più tardi, a margine del congresso delle Acli, la presidente Polverini ha ribadito, in merito alla manifestazione cinematografica, che oggi «ci sarà il consiglio di amministrazione del Festiva del Cinema e aspettiamo che gli organi si esprimano. Spostare la kermesse dall'Auditorium non mi pare però una buona idea, ma si dovrà esprimere in merito il Cda. Roma - ha poi aggiunto la Polverini - ha tante strutture che possono accogliere il Festival. In ogni caso, questa edizione non è a rischio. Sarà comunque un Festival diverso con una diversa direzione artistica e una diversa presidenza. Quindi è giusto che ci sia un po' di fermento in più. C'era da aspettarselo e occorre prendere le misure». Intanto da Torino arriva il monito di evitare la sovrapposizione delle date tra i due Festival: è la richiesta che dal capoluogo piemontese è stata ribadita dall'assessore alla cultura, Maurizio Braccialarghe: «Continuiamo - ha detto - a dare fiducia a quanto dichiarato dal sindaco Alemanno, il quale ha assicurato che non vi sarebbe stata alcuna sovrapposizione nel mesi di novembre con il nostro festiva del Cinema che quest'anno celebrerà la sua trentesima edizione». Le polemiche arrivano invece da Pd e Idv. Per il presidente della Commissione Cultura della Provincia di Roma, Pino Battaglia (Pd), «il direttore imposto da Alemanno e Polverini scambia kermesse cinematografica per spettacolo circense, punta i piedi per spostare la manifestazione in un tendone piuttosto che all'Auditorium e dichiara guerra a Torino in un ingorgo di date con il Festival piemontese. Forte dei suoi sponsor politici, tra capricci e richieste sempre più assurde, appare sempre più quello di far litigare tutti, togliere prestigio all'evento romano trasformandolo in un festivaluccio in una cornice precaria. Nonostante le rassicurazioni sul Festival non c'è alcuna certezza» E anche per Giulia Rodano, consigliere regionale di Italia dei Valori e membro della Commissione Cultura della Regione Lazio, «il finanziamento è incerto, la direzione artistica è altrettanto incerta, il progetto è in pieno caos».

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