Non gli paga il terreno e lo ammazza
Anziano spara a due fratelli. Muore il minore di 60 anni. Ferito l'altro
Parlacon un filo di voce, 64 anni, una pallottola nell'addome e il fratello sessantenne ferito al petto e al ventre da altri tre colpi, disteso accanto a lui, morto poco dopo in ospedale. Ieri pomeriggio una lite per motivi economici si è trasformata in un bagno di sangue. È accaduto poco dopo le 15 in un deposito di auto e roulotte in via Rocca Cencia 205. L'aggressore non è un malavitoso. Si chiama Giuseppe Canale, ha 77 anni. È arrivato sul posto in auto, ha afferrato una pistola semiautomatica calibro 7,65 (non ancora trovata), ha sparato. Quattro volte. Ha colpito i due fratelli, Daniele ed Ermete Mencaglia, 60 e 64 anni. Il movente, la compravendita di un terreno, valore circa 15 mila euro, diventato motivo di contenziosi giudiziari. Una vicenda che andava avanti da anni esasperando l'anziano che ieri ha regolato il conto a modo suo. Lo conferma anche un amico delle vittime: «C'é un debito di circa 15 mila euro dietro il ferimento di Ermete e Daniele. Gli dovevano ridare un'ultima parte di soldi per un terreno agricolo - ha spiegato - Si erano anche accordati con l'avvocato. Lui invece è venuto qui e ha sparato. È una storia di poveracci. Quando mi ha chiamato il figlio di Ermete mi sono precipitato qui». Pian piano emergono i particolari. Nel 2003 Canale stipulò un contratto di compravendita con i Mencaglia. In attesa del perfezionamento, i fratelli avrebbero costruito sul terreno manufatti abusivi dei quali poi è stato chiamato a rispondere il 77.enne proprietario, condannato per questo dal Tribunale Civile. Insomma, Canale non solo ha subito l'interruzione della compravendita, ma non ha avuto un soldo dai Mencaglia e si è visto condannato dal giudice. Questo avrebbe fatto scattare la violenza. «Qui c'è la mafia ad alto livello - dicono gli abitanti - è un posto dimenticato da tutti. Ci sono rom che girano a bordo di costosissime auto, prostitute, un inceneritore a due passi. Non frega niente a nessuno fino a quando non si sentono due botti». La polizia si è precipitata sul posto. Le ambulanze del 118 hanno portato Daniele Mencaglia al Policlinico Tor Vergata, dove poco dopo è morto. L'altro all'ospedale Casilino, dove resta ricoverato. Le Volanti dell'Ufficio di prevenzione generale e soccorso pubblico, diretto da Luigi De Angelis, hanno cercato l'aggressore. Lo hanno scovato a casa sua, distante due chilometri dal luogo del delitto, in via Santa Cristina di Gela. L'anziano - canuto, occhiali da vista - si è arreso ai poliziotti che in meno di dieci minuti hanno stretto il cerchio. Sul posto anche Squadra Mobile e Scientifica.