Banda Magliana La Dia sequestra un tesoretto

Sonoquattro autosaloni e una pescheria a Centocelle, una villa a Palestrina, altri appartamenti alla Magliana, auto di lusso come Porsche, Jaguar e Suv. Un tesoretto di oltre due milioni di euro sequestrato ieri dagli uomini della Direzione investigativa antimafia di Roma. Ma sarebbe solo la prima parte di una stretta da parte di procura di Roma e investigatori della Dia. Si tratta di un decreto di sequestro eseguito sulla base di circa un ventennio di ordinanze di custodia cautelare. Provvedimenti penali che hanno rilevato il giro di soldi sporchi che poi sarebbero stati riciclati nei beni messi sotto osservazione. I soggetti cui il patrimonio farebbe riferimento sono Enrico Nicoletti, il cassiere della banda, ora in carcere per scontare sei anni e sei mesi di cumulo pene, Giuseppe Giagnoli, 57 anni, e Consiglio Casamonica. Soggetti che negli anni hanno saputo mantenere i loro affari, cercando di rendere irrintracciabile il patrimonio cambiando spesso ragione sociale e intestatari, prestanome di Nicoletti e di Giagnoli. Nel tempo, però, anche i ruoli di ciascuno sarebbero cambiati. Quando Nicoletti voleva espandersi nel mercato delle auto usate e il Casamonica voleva fare altrettanto, sarebbe stato Giagnoli a fare da intermediaario, a rendere la concorrenza possibile, evitando attriti e derive violente. Ma chi è Giuseppe Giagnoli? Nel suo passato ci sono indagini e condanne per usura, nel '94 e '96, vicinanze a personaggi della camorra, al clan dei Casalesi. Nell'ottobre 2003 ci sono anche delle intercettazioni telefoniche registrate dai carabinieri tra lui, un figlio di Nicoletti e Ciro Maresca, fratello di Pupetta, storico boss dell'area vesuviana. Un camorrista di rango recentemente arrestato dai militari del Nucleo operativo di via In Selci nel suo lussuoso appartamento al Pantheon. Alla base delle accuse sempre un giro di auto e riciclaggio, false fatturazioni ed evasione dell'Iva per circa 40 milioni di euro. Fab. Dic.