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DaMonte Sacro un piano per il commercio

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Unarealtà in forte crisi, oltre 5 mila punti vendita «di prossimità» con circa 10 mila posti di lavoro in pericolo e fatturati crollati anche del 70%. Da loro arriva una proposta in più punti per l'assessore regionale alle Attività produttive, Pietro Di Paolantonio. «Da un anno i negozi hanno già dovuto rinunciare in media a due collaboratori - dice Massimiliano De Toma, commerciante e presidente dell'associazione - Le nostre organizzazioni sindacali devono prendere posizione, altrimenti a che servono? La Camera di Commercio alla quale paghiamo una tassa annuale, non ha una programmazione. L'assessore comunale al Commercio è un fantasma e pensa solo alla sua Ostia». Queste le proposte: soluzione finale del piano commercio con blocco di nuovi centri commerciali senza aver prima interpellato imprenditori e residenti; riqualificazioni del tessuto urbano con piani di parcheggio pubblico e strutturali delle vie commerciali, oltre al centro storico; interruzione dei messaggi mediatici negativi sui commercianti, la realtà italiana parla di corruzione, doppi o tripli lavori in nero di impiegati, doppi incarichi nella Pubblica Amministrazione, doppie o triple pensioni di politici, funzionari statali; equità fiscale per reddito produttivo effettivo e non presunto con strani calcoli annullando gli studi di settore fuori da ogni logica visto che si è tutti in recessione; accesso al credito utilizzando e incentivando i «Confidi locali»; una sola tassa per i commercianti, eliminando costi e apparati burocratici che frenano anche la tracciabilità della spesa pubblica. Infine, bloccare l'aumento dell'Iva, «il commercio che svolge, non retribuito, opera di Sostituto d'Imposta, non può più farlo: l'Iva non si evade; le norme non permettono, proprio per mancanza di valuta, di effettuarne il versamento». Giuseppe Grifeo

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