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In un anno Acea ha perso il 49%

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Quattroanni il 21% di quote valeva 550 milioni di euro, oggi Alemanno vorrebbe svendere la prima azienda pubblica per ricavarne solo 200 milioni». Lo ha affermato, in una nota, Umberto Marroni, capogruppo Pd di Roma Capitale. «Il primo cittadino si nasconde inoltre dietro una bugia dicendo che la legge impone la dismissione di quote, infatti la legge 138/2011 modificata con legge 27/2012 prevede non solo la cessione di azioni ma anche la possibilità per gli enti locali di indire una gara per l'affidamento dei servizi, per questo come Partito Democratico - sottolinea Marroni - abbiamo presentato un ordine del giorno che impegna la Giunta Alemanno a indire una procedura competitiva a evidenza pubblica per l'illuminazione pubblica cittadina, unico asset di Acea coinvolto nel decreto liberalizzazioni. Ribadiamo quindi la richiesta di ritiro della delibera 32 che presenta profili di illegittimità sia per quel che riguarda la costituzione di una holding unica con conseguente depauperamento dei poteri di indirizzo e controllo dell'Assemblea Capitolina sia per quel che riguarda il dispositivo su Acea in cui non sono citati i criteri e i valori di vendita e nel quale si chiede all'aula Giulio Cesare un'illegittima delega in bianco per stipulare oscuri patti parasociali e modifiche statutarie. La differenza oggi è quindi tra chi come il sindaco Alemanno vuole svendere il futuro della Capitale e chi, come il Centrosinistra, vuole investire nel futuro di Roma rilanciando lo sviluppo industriale di Acea». IlPd, ricordiamo, ha promesso una battaglia durissima contro la vendita delle quote Acea che prevede anche diverse manifestazioni nelle piazze capitoline.

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