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Uccide il genero ubriaco e geloso

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L'uomo, ex trafficante d'armi cileno, accoltella il marito della figlia

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Èfinita nel sangue, sabato sera, l'ennesima lite familiare tra l'ex trafficante d'armi Luis Nobile, settantenne di origine cilena, e Miguel Angel Herrera Moscosa, peruviano di 49 anni, morto per emorragia dopo il colpo sferrato al petto dal suocero costretto ormai al letto da una grave malattia. L'omicidio è avvenuto in via Placido Zurla, al Pigneto, a poca distanza dal locale commissariato di polizia. Gli agenti l'hanno arrestato nella sua abitazione, poco dopo il delitto. Secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile, il peruviano è arrivato verso le 23 , 23 e 30, nell'appartamento dove l'anziano viveva con sua figlia. Si è scagliato contro la moglie, prima insultandola, poi colpendola e facendola finire sul pavimento. Il settantenne, malato ed esasperato dalle continue violenze del genero geloso e in preda, anche questo sabato sera, ai fumi dell'alcol, ha deciso di intevenire per difendere la donna. Avrebbe prima cercato di calmare il quarantanovenne, facendo da paciere tra i coniugi, poi, quando la donna ha cercato di scappare per le scale, l'anziano ha tentato ancora di placare la furia dell'uomo. Ma ci è riuscito solo colpendolo al petto con un coltello da cucina. L'intervento del 118 e il trasporto in ospedale sono stati inutili. Il peruviano è morto appena giunto al pronto soccorso, per un'emorragia causata dalla profonda ferita infertagli al torace. Il settantenne, arrestato per omicidio, è ora piantonato in ospedale, dove è stato ricoverato per via delle precarie condizioni di salute che lo costringevano al letto attaccato ad una bombola d'ossigeno. Alcuni vicini avrebbero confermato agli investigatori della Squadra Mobile che tra marito e moglie le liti violente avvenivano spesso e che l'anziano, più di una volta, sarebbe intervenuto per calmare gli animi nonostante dovesse ogni volta trascinarsi fuori dalla sua stanza da letto. La donna avrebbe invece detto agli agenti di polizia che la gelosia che spingeva l'uomo, spesso, ad «alzare il gomito», era del tutto immotivata. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Reparto Volanti e del commissariato San Giovanni, seguiti dagli investigatori della Squadra Mobile diretta da Vittorio Rizzi. Red. Cro.

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