Sotto accusa il «cervellone» delle rotaie
Mentrei feriti, una decina tra dipendenti di Fs e passeggeri distribuiti in codice verde tra Umberto I, Pertini e San Giovanni, ripercorrono quei minuti di panico nella memoria e nei racconti ai famigliari in attesa di essere dimessi, sui binari – tra ritardi e soppressioni – ieri la situazione non si era ancora normalizzata. Una corsa contro il tempo per Fs, che conta, e spera, di riuscire a rimuovere i due convogli dalle rotaie e ripristinare la funzionalità di tutti i binari (5 ancora chiusi) in vista degli spostamenti del ponte del primo maggio. Fin da ieri mattina i periti e la Scientifica erano al lavoro per raccogliere elementi per l'accertamento delle cause del deragliamento del treno proveniente da Nord che, uscito dai binari, è andato a scontrarsi con l'altro Frecciarossa, in arrivo da Napoli: «Paura vera – Alessia Marcuzzi, a bordo del convoglio che ha scarrellato, ha affidato a Twitter la sua testimonianza - Sentivo il nostro treno inclinato che continuava a correre fuori dai binari, fumo, l'impatto e ho pensato: "Siamo morti tutti"». Alle indagini della Procura, che ha aperto un fascicolo per disastro colposo, si aggiungono quelle interne di Fs, che ha avviato una commissione d'inchiesta, dell'Agenzia nazionale della Sicurezza ferroviaria e del ministero dei Trasporti. In attesa di un primo rapporto della polizia giudiziaria, in seguito al quale il pm titolare dell'inchiesta, Silvia Sereni, dovrà decidere se disporre o meno il sequestro di binari e convogli, i due treni restano dove sono: «Senza nullaosta degli inquirenti non possiamo rimuovere le carrozze - ha spiegato Maurizio Gentile, direttore di produzione di Rfi - operazione che richiederà circa due giorni». Sulle cause, continua Gentile, «l'unico fattore che escluderei è un agente esterno, per esempio una manomissione o furti di rame. La nostra commissione non ha ancora sentito i macchinisti in ogni caso, confermata la bassa velocità (inferiore ai 30 chilometri orari, ndr) tenderei ad accantonare l'errore umano». Gli approfondimenti riguarderanno anche il funzionamento dello scambio ferroviario e dei sistemi informatizzati. Danno contenuto per Fs («semplici riparazioni alla carrozzeria»), ma non per i viaggiatori. Ieri era il caos. Intercity soppressi (quelli delle tratte Bari, Palermo e Firenze), traffico regionale deviato sulle stazioni di Ostiense e Tiburtina, interregionali da Umbria e Toscana interrotti ad Orte, notevoli ritardi sulle corse dei pendolari e su quelle dirette a Fiumicino: «Mi hanno detto che il mio treno per Milano parte da Tiburtina con 5 minuti di preavviso - è imbufalito il signor Stefano Tittarelli - come faccio a prenderlo in così poco tempo?». Intanto il Codacons chiede «indennizzi per i viaggiatori dei due convogli».