La scommessa Acea entra nel vivo. Posta sempre più alta
Ladelibera, seppure rinviata a dopo l'approvazione del bilancio, è causa di forti tensioni dentro e fuori il Campidoglio, così come a piazzale Ostiense. Il 4 maggio si riunirà l'assemblea dei soci dell'azienda leader della Capitale. Per questo, le parole del primo azionista privato di Acea, con il 16% di capitale, Francesco Gaetano Caltagirone, suonano come un monito ineluttabile. «Se la pubblica amministrazione viola la legge e danneggia i soci allora questi devono essere risarciti. Come azionisti - ha detto Caltagirone - non entriamo nel dibattito politico. Diciamo però che, se quello che fa la pubblica amministrazione in violazione della legge ci danneggia, allora ci devono risarcire. Il nostro comportamento da azionisti-soci è ispirato al rigore e questo è molto malvisto dalla classe politica. Viviamo in un mondo in cui la politica è fatta di annunci e slogan, chissà poi cosa avrebbero detto se Alemanno avesse deciso di vendere e noi avessimo comprato. Noi comunque non avremmo comprato. Al di là della diatriba politica - ha aggiunto - e lo dico con durezza, come imprenditori siamo portatori di una cultura rigorosa e siamo abituati a guardare l'ultima riga del bilancio mentre quando c'è di mezzo il pubblico c'è spesso consociativismo e si guardano altri interessi. Occorre allontanare il pubblico da dove c'è denaro». Tutto questo accade nel giorno dell'annuncio della ricandidatura di Alemanno, della presentazione di una mozione del Pd per mandare a gare l'illuminazione pubblica (appalto che scongiurerebbe la vendita del 21% del Campidoglio) e dell'audizione in commissione Bilancio dell'Authority capitolina. «Anche dall'audizione svolta in commissione Bilancio con i vertici dell'Agenzia per il Controllo della qualità delle Aziende capitoline è emerso un sostanziale via libera all'operazione proposta dal Campidoglio sulla nascita della holding capitolina - dice il presidente della commissione, Federico Guidi - che conferma, pur con alcune prescrizioni il giudizio positivo sul riordino delle società del gruppo Roma. Ribadito l'obbligo di legge di scendere dalla partecipazione azionaria di Acea e di garantire comunque il pieno controllo e indirizzo di Roma Capitale sulle nuove strutture societarie». Chiaro che il Pdl non potrà facilmente tornare indietro sulla vendita Acea. per questo si pensa a "dividere" la delibera dando il palcet alla cessione delle quote Acea e rinviando sine die la holding. Il massimo che si può fare a dieci mesi dalla scadenza del mandato.S.N.