In quattro mesi scovati 130 evasori totali
In69 sono stati denunciati all'autorità giudiziaria per aver superato le soglie di punibilità stabilite dalla legge penale tributaria. Gli «evasori totali» sono stati individuati dopo avere selezionato le posizioni più significative, sulla base delle segnalazioni arrivate al 117 e delle informazioni raccolte durante il controllo economico del territorio. Specie in assenza di scritture contabili, sono stati di grande aiuto per le fiamme gialle gli accertamenti presso banche, uffici postali ed altri intermediari finanziari, al fine di ricostruire il giro d'affari degli interessati. Tra i casi più sorprendenti di omissione della dichiarazione, quello di una società della capitale che gestisce alcuni teatri di cabaret nel quartiere Esquilino, di una sala bowling della zona di Casal Lumbroso e di un'impresa di autotrasporti di Capena, che avrebbero omesso di dichiarare ricavi ai fini delle imposte sui redditi, dell'Iva e dell'Irap per oltre tremilioniseicentomila di euro la prima, per circa quattromilioni di euro la seconda e per circa quattromilionicinquecentomila euro la terza, omettendo di dichiarare e versare l'Iva comunque riscossa dai clienti per un importo pari complessivamente a circa un milione di euro. Per due di essi vi era la totale assenza di scritture contabili e «pezze d'appoggio» giustificative, circostanza che ha determinato il ricorso rispettivamente a metodi presuntivi e ad accertamenti presso banche, uffici postali ed altri intermediari finanziari, al fine di ricostruire il giro d'affari degli interessati. Singolare la vicenda dell'impresa di Capena: la sua contabilità era tenuta impeccabilmente e tutte le operazioni di gestione erano state registrate regolarmente ma, per un periodo di imposta, i suoi titolari avevano dimenticato di presentare la dichiarazione e di versare le relative imposte. In questo caso le fiamme gialle hanno potuto quantificare con relativa facilità i ricavi non dichiarati al fisco.