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«Rivedremo l'affitto dei residence Ci costano 28 milioni l'anno»

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Per le famiglie disagiate in arrivo nuove case popolari

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Edè già destinato a rivoluzionare conti e "filosofie" sull'emergenza casa. Assessore Funari, da tempo non si parla più di emergenza abitativa, si tratta di un caso o di un dramma risolto? «L'emergenza abitativa non è assolutamente un dramma risolto. Per decenni nessuna amministrazione ha affrontato il problema studiando una strategia programmatica a lunga scadenza. La giunta Alemanno ha fatto della casa una priorità e, nel 2010, con la delibera 23 ha promosso la formazione e attuazione del Piano Casa con l'obiettivo iniziale di oltre 25000 alloggi di cui 6000 da destinare all'edilizia residenziale pubblica». I residence sono considerati troppo onerosi, e spesso si tratta anche di strutture fatiscenti, recentemente è stata approvata una memoria di giunta a riguardo, vuole spiegarla meglio? «I contratti di affitto dei centri temporanei di accoglienza sono stati stipulati a condizioni molto onerose dalla precedente amministrazione. Si tratta di 13 immobili, di cui 11 con contratti stipulati nel 2007. Per questi residence, in cui vivono 1.189 famiglie , l'Amministrazione attualmente sostiene un costo annuo di circa 28,4 milioni. I costi relativi ai consumi per le utenze di luce, acqua e gas ammontano a circa 1,3 milioni. Oggi, con l'approssimarsi della scadenza di questi contratti, come stabilito nella memoria di giunta approvata, provvederemo a rinegoziare con le varie proprietà sia i canoni di affitto che quelli dei servizi, come vigilanza e pulizia. Inoltre, seppur considerando le disagiate condizioni economiche dei nuclei familiari, è stato stabilito che quanti usufruiscono dell'accoglienza alloggiativa saranno soggetti al pagamento di un piccolo contributo, per la manutenzione e per le utenze. Nei precedenti contratti tali costi invece erano a carico dell'amministrazione». Quante persone attendono un alloggio? «Per quanto riguarda la graduatoria dei punti dieci, attualmente ci sono ancora circa 1.600 unità familiari in attesa di una casa e, dal 2008 ad oggi, sono stati assegnati 1.400 alloggi». In diversi casi si è verificato che alcuni punti dieci risultassero al Comune "immigrati" e dunque decaduti dalla graduatoria e invece si tratta di persone che non si sono mai allontanate da Roma. Almeno in un caso la persona alloggia addirittura in un residence del comune... «Capita spesso che le persone non provvedono a fare le modifiche anagrafiche del cambio di domicilio, quindi può succedere che non siano più rintracciabili e, se non rintracciate, possono incorrere in tale problema. Oltre ad essere un obbligo di legge, anche questo è un buon motivo per segnalare agli uffici di competenza le variazioni dell'indirizzo in cui si risiede, anche se temporaneamente».

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