Il cerino dei rifiuti torna al prefetto
Pronto il piano del ministro Corrado Clini: solo indicazioni, nessun sito
L'altranovità è che il Ministero avrebbe già completato l'elaborazione e il Piano potrebbe essere presentato in anticipo rispetto alla tabella di marcia. La questione più spinosa, va ricordato, è proprio la scelta del sito che dovrà sostituire la megadiscarica di Malagrotta, la cui proroga scade il 30 giugno ma continuerà a funzionare fino al 31 dicembre in virtù della nuova deroga che verrà concessa da Clini. Nel nuovo bacino dovranno essere conferiti i rifiuti residuali, ovvero tutto ciò che con il nuovo e virtuoso ciclo della «monnezza» imposto dal Piano del ministro non si riuscirà a recuperare. Un sito più o meno provvisorio o più o meno definitivo, fate voi, a seconda delle quantità di rifiuti che potrà e dovrà contenere. Il «Piano Roma» di Clini, allora, oltre a indicare gli obiettivi virtuosi per il triennio 2012-2014, che comprenderà le percentuali (65%) di raccolta differenziata, la costruzione di impianti di trattamento biologico meccanico, le strutture di compostaggio e le linee di termovalorizzazione, dovrebbe indicare, dunque, sito per sito tra quelli presi in considerazione, quanta «monnezza» potranno ospitare. Si tratterebbe quindi di un dettagliato report che non si limiterebbe a ricordare i vincoli ambientali già esistenti, sui quali il prefetto Pecoraro aveva basato l'iniziale scelta di Quadro Alto e Corcolle come siti idonei a ospitare la nuova discarica, scelta bocciata a fine marzo dal ministero dei Beni culturali e da quello dell'Ambiente. E sempre sulla presenza dei vincoli, inoltre, il prefetto aveva scartato Pian dell'Olmo e Monti dell'Ortaccio, quest'ultimo a causa della vicinanza alla discarica di Malagrotta. A conti fatti, togliendo quelli scartati inizialmente da Pecoraro e quelli bocciati dai tecnici del ministro, tra cui Pizzo del Prete, non resta che scegliere tra: Osteriaccia, Castel Romano, Allumiere e Monte Carnevale, gli ultimi due di proprietà del ministero della Difesa. La governatrice Polverini, che lunedì ha promesso agli abitanti di Allumiere di battersi con le unghie e con i denti contro il ministero qualora la scelta dovessere ricadere sul sito di Allumiere, dovrà vedersela anche con il presidente della Provincia di Latina Armando Cusani che ha annunciato un ricorso al Tar contro il Piano rifiuti regionale. Cusani ha annunciato «l'intenzione, se necessario di ricorrere alla Commissione Europea». Il presidente della Provincia contesta il diktat della Regione di portare la raccolta differenziata al 65% entro la fine dell'anno. «Un'ipotesi assurda - spiega Cusani - che porterà a una nuova emergenza. Il piano si appropria di funzioni che spettano alle province e prolunga, senza soluzioni, i tempi delle discariche senza mettere mano ad un'adeguata impiantistica . Ciò è una violazione del principio di autosufficienza dei territori in materia di smaltimento dei rifiuti».