Dai campi nomadi le auto della mala
Oltrecinquemila mezzi. Anche Suv e vetture di grossa cilindrata. Venivano intestate agli slavi dei campi nomadi e a tossici romani e poi, senza passaggio di proprietà, finivano nelle mani di pregiudicati, anche senza patente, che le usavano per i mettere a segno i colpi. Ieri notte il maxisequestro dei vigli urbani dei Gruppi Sicurezza pubblica ed emergenziale, Sicurezza urbana e Intervento traffico, coordinati dai vicecomandante del Corpo Antonio Di Maggio, sotto la regia del pm Carlo La Speranza. L'operazione ha riguardato gli insediamenti di Castel Romano, Salone, Villa Gordiani, Monachina, Salviati, Cesarina, Candoni, Tor de' Cenci, Baiardo, Ortolani e Arco di Travertino. L'indagine è stata avviata quasi un anno fa. A dare impulso agli investigatori alcune anomalie registrate in diversi incidenti stradali nel corso dei quali i conducenti si erano dati alla fuga. Le auto pirata sono risultate senza assicurazione, scoprendo poi la filiera dei possessori che avevano saltato le procedure amministrative. Un totale di circa 200 nominativi per quasi 5000 veicoli intestati, alcuni anche di lusso e di grossa cilindrata. Oltre ad auto e Suv, gli agenti della Municipale hanno sequestrato varie targhe contraffatte e numerosi documenti che attestano i passaggi di proprietà dei veicoli. S'indaga sulle coperture assicurative e sull'elevato numero di tagliandi assicurativi falsificati trovati. Il comandante del Corpo Angelo Giuliani esprime il suo vivo compiacimento e si congratula con gli agenti protagonisti del maxisequestro, che giunge positivamente in una fase di recrudescenza dell'odioso fenomeno delle auto pirata. «Voglio rivolgere un plauso alla polizia Roma Capitale - commenta il sindaco Gianni Alemanno - Non si tratta di una semplice routine ma di un'indagine complessa che ha consentito di portare alla luce una truffa ai danni delle assicurazioni e un elemento di pericolosità legato alla fornitura di auto per la manovalanza criminale. A questo, aggiungo come considerazione sull'importanza di questa indagine - sottolinea - anche il fatto che troppo spesso si sono verificati incidenti con la fuga dei responsabili e non sarebbe strano certo scoprire che molte di queste auto, poi, finivano o provenivano da questo mercato parallelo». Caustico il presidente della Commissione sicurezza del Comune, Fabrizio Santori: «Abbiamo garantito ai nomadi strutture autorizzate, con tanto di guardiania e servizi, ma tutto questo a nulla è servito per garantire il rispetto delle regole da parte di coloro che, pur godendo della disponibilità dei contribuenti romani, si permettono il lusso di lucrare alle spalle di chi gli garantisce assistenza e paga regolarmente le tasse. Chi vive in stato di indigenza non può permettersi di certo auto di lusso, la parabola per la tv a pagamento o oggetti di valore, prosciugando la solidarietà di tutti quei romani che si sacrificano ogni giorno. L'operazione odierna non deve essere solo uno spot, ma è necessario attuare il Piano nomadi in tutti i suoi obiettivi, far rispettare le regole all'interno delle strutture obbligandoli al pagamento degli oneri e delle utenze». Riflette il delegato alla Sicurezza, Giorgio Ciardi: «I numeri impressionanti che si registrano hanno squarciato una realtà di assoluta illegalità». Fab. Dic.