Atti falsi per i protesti, nei guai Marco Baldini
Tantesono le persone per le quali il pm Luca Tescaroli ha chiuso le indagini (passo che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio) contestando, a seconda delle posizioni, i reati di contraffazione e uso di sigillo dello Stato contraffatto, contraffazione di pubblici sigilli o strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione, falso materiale commesso da privato, falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, corruzione e peculato. I protestati sono 364 mentre 4 sono i pubblici funzionari. Il pm ha accertato che i protestati avrebbero versato tra i 100 e i 150 euro a intermediari che, con la complicità di pubblici funzionari, come Vincenzo Costanzo, già responsabile dell'Ufficio Riabilitazione Protesti del tribunale civile di Roma, morto di recente, ottenevano i decreti di riabilitazione. Per la definizione delle pratiche venivano utilizzati falsi timbri e documenti. Ai protestati (come il conduttore radiofonico Marco Baldini, l'uomo d'affari Flavio Carboni e l'ex gestore del Teatro Petruzzelli di Bari Ferdinando Pinto) si contesta di avere presentato, tra marzo 2007 e luglio 2009, un'istanza di riabilitazione al presidente del tribunale di Roma su cui venivano apposti timbri contraffatti nonché firme apocrife di funzionari municipali e di notai. Tra i pubblici funzionari indagati figura Emilio Ciacciarelli, allora in servizio presso il Municipio III, al quale si contesta la corruzione per avere attestato falsamente, almeno fino all'autunno del 2008, l'autenticazione di firma dell'istante ricevendo un compenso medio di 100 euro ad autenticazione. Stessa contestazione riguarda Tarcisio Pizzuto, già funzionario del Municipio XVI. A Emiliano Fabeni e Luciano Mucciacciuoli, dipendenti della Camera di Commercio di Roma in servizio presso l'ufficio protesti, sono invece contestati i reati di corruzione e peculato per aver effettuato, tra il 2005 e il 2006, indebite cancellazioni dal Registro Informatico.