Viadotto della Magliana
Corsa sulle montagne russe La strada che accoglie i turisti della Capitale piena di buche e dossi. Ghera: va subito riqualificata
Èil Viadotto della Magliana, una delle strade della Capitale più frequentate dalle macchine di romani e turisti. Dall'assessorato ai Lavori pubblici annunciano che la strada sarà sistemata nel più breve tempo possibile. Ma fino a ieri il suo stato metteva a rischio i guidatori. L'bbiamo percorsa più volte. E in tutti e due i sensi di marcia il Viadotto incontra decine di crepe nell'asfalto. Non solo buche, quelle sono una prerogrativa del centro storico. Ma veri e propri solchi orizzontali che spezzano in più punti la strada. Si trovano soprattutto in prossimità delle giunzioni dei blocchi di asfalto nella parte sopraelevata. L'effetto visivo è quello di un evidente segno lasciato da una scossa sismica. Ma è l'impatto tra il fisico di chi guida e il solco il vero problema. Passare sul Viadotto con il motorino rischia di diventare un serio rischio. Per più di un chilometro si devono affrontare ripetuti sbalzi. Certo, è bene mantenere la velocità molto bassa. Ma l'effetto «montagne russe» resta ed è bene stringere per bene tra le mani il manubrio della moto e prepararsi al colpo per cercare di attutirlo. Il rischio di caduta è alto, in un tratto dove le automobili viaggiano a una velocità sostenuta. Probabilmente per le macchine il rischio si abbassa, e di molto, ma resta comunque il problema di dover percorrere un tratto di strada con degli enormi solchi a intervalli di pochi metri. In alcuni punti si possono notare delle crepe rattoppate. Ma non si può proprio dire che la manutenzione sia impeccabile. È stato semplicemente colato uno strato di asflato nel punto dove la strada si era rovinata. Il risultato prodotto è una striscia orizzontale dove al posto del solco c'è un dosso. Insomma, in un modo o nell'altro moto e macchine quando vi passano sopra sono costrette ad affidarsi agli ammortizzatori. Ma c'è un altro motivo che ci spinge a raccontare delle buche del Viadotto della Magliana. Questa strada non è uguale a tutte le altre. È una delle principali via che conduce il turismo dentro Roma. È una delle porte di Roma. Gli stranieri che atterrano all'aeroporto Leonardo Da Vinci prendono la Roma-Fiumicino e per entrare nella Capitale imboccano il Viadotto. Insomma, per il turista questa strada è «la prima impressione». È il biglietto da visita della Città Eterna. Dovrebbe presentarsi come una strada dall'asfalto perfetto, ma non si avvicina nemmeno lontanamente a questo modello. Naturalmente dal turista non arriva nessun grido di protesta. Il Colosseo, i Fori e le bellezze della Capitale, compensano un benvenuto poco degno della storia di questa città. Sono invece i cittadini, riuniti in comitati e nei forum su internet, a denunciare il degrado chiedendo all'amministrazio ne di intervenire. «Oltre ad essere perennemente bloccato dalle file di auto - scrive Giancarlo -, il ponte sul Tevere alla Magliana presenta buche sull' asfalto mai rifatto, sporcizia diffusa, segnaletica orizzontale sparita da secoli, blocchi di cemento laterali distrutti, guard rail anch'esso distrutto». Gli fa eco Francesco: «Per non parlare della discarica e dell'accampamento nomadi sotto il ponte». Una prima risposta l'assessorato ai Lavori pubblici la dà, spiegando che «l'assessore Ghera ha segnalato l'intervento e già da questa notte (ieri notte, ndr) si provvederà ad effettuare il ripristino dei tratti ammalorati. Si tratta di lavori di eliminazione degli stati di pericolo e a salvaguardia della pubblica incolumità, successivamente - dicono dall'assessorato - si procederà ad un intervento che riguarderà sia la messa in sicurezza dei giunti del viadotto che la pavimentazione stradale per tutto il tratto interessato dall'infrastruttura stradale».