L'Udc salva il Municipio Ma non la farsa
Poil'assist dell'Udc che, ritirando la firma dalla mozione di sfiducia al presidente del VI Municipio, Giammarco Palmieri ha di fatto tolto i sassolini nella scarpa del centrosinistra. Si chiude così una vicenda a tratti paradossale, sintomo di una crisi della politica territoriale che deve ancora trovare una concreta via d'uscita. Il minisindaco del Pigneto aveva già ritirato le proprie dimissioni pochi giorni prima della scadenza dei venti giorni previsti dal regolamento per renderle effettive. La mozione di sfiducia tuttavia, presentata dal Pdl, dall'Udc e dall'IdV era rimasta iscritta nell'ordine dei lavori del parlamentino. Ieri pomeriggio la discussione. Diversi i colpi di scena. A partire dalla lettera dei tre consiglieri dell'IdV, espulsi e poi guarda caso riammessi nel partito ieri mattina, fino alla mossa dell'Udc. L'accordo con il presidente Palmieri prevede da parte dei tre consiglieri IdV impegni scritti per il territorio, a garanzia dei quali, gli esponenti del partito chiedono non solo la nomina di un assessore ma anche le dimissioni irrevocabili del minisindaco qualora questo non rispettasse gli impegni. Un'ultima frase che lascia interdetti se non fosse che riduce la programmazione amministrativa e politica del territorio a un atto di scambio di poltrone e niente più. A "perdere" sull'intera vicenda il Pd locale e romano che soffre di un malessere che, a volte, sembra incurabile. Non solo il Pd è andato "sotto" (e non solo in VI Municipio) ma ha dovuto accettare un "patto" senza precedenti (se non altro perché si mettono nero su bianco le dimissioni di un presidente democraticamente eletto dai cittadini) e, proprio per non correre il rischio del colpo di mano in aula, alla "diplomazia" centrista. L'Udc annuncia infatti in «pompa magna», con tanto di nota del coordinatore romano Cioffarelli che il partito «del VI Municipio ancora una volta, con responsabilità e rispetto delle istituzioni, ha fatto prevalere quelli che sono gli interessi del territorio e dei cittadini ritirando la sfiducia al Presidente del Municipio nata soltanto da questioni interne che nulla hanno a che vedere con il bene comune». I ringraziamenti sono arrivati dall'ex segretario romano del Pd, oggi all'Api, Riccardo Milana, mentre il capogruppo capitolino Marroni esprime soddisfazione per «la chiusura della crisi in VI Municipio». Ma siamo sicuri che la crisi si sia definitivamente chiusa? E nell'interesse dei cittadini? Il tempo, in questo, sarà galantuomo. Sus. Nov.