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Clonati e pronti per la stampa ottantamila testi universitari

Blitz dei baschi verdi

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Blitz della Finanza in 25 copisterie della Capitale disseminate nelle zone universitarie (Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata e anche Luiss e Cattolica) alla ricerca di testi universitari fotocopiati e venduti sottobanco agli studenti. Ad eseguire le ispezioni i Baschi verdi (ovvero il nucleo operativo Pronto Impiego) del II gruppo di Roma con sede a Ostia guidati dal comandante Alessio Grillo. Sono stati trovati 1.489 libri universitari fotocopiati e pronti per la vendita e 79.580 mila testi scansionati digitalmente. Denunciate 20 persone per violazioni alla normativa sul diritto d'autore e sequestrati, altresì, 29 pc e 21 tra hard disk esterni, memorie usb, cd e dvd. «I controlli sono scattati da una nostra attività informativa - spiega il comandante Grillo - abbiamo mandato dei finanzieri dentro le università che si sono spacciati per studenti. L'escamotage è servito per sapere da altri studenti dove andare a cercare i libri fotocopiati. Così siamo entrati in azione». Tra il materiale sequestrato hard disk nascosti negli armadi o nelle auto, collegati mediante reti wireless ai pc della copisteria, memorie usb camuffate da portachiavi, file memorizzati in cartelle nascoste e cd contenenti opere letterarie nascoste in supporti musicali. «Hanno messo a punto vari metodi ingegnosi e a poco prezzo - prosegue il comandate Grillo - per poter svolgere tranquillamente l'attività illecita senza essere scoperti. Ottantamila testi in formato digitale pronti a essere fotocopiati all'occorrenza e "soltanto" 1500 libri già impacchettati da vendere per evitare giacenze in magazzino. La cosa più incredibile, i mezzi di occultamento degli hard disk collegati via wireless a una rete locale. Si sono serviti di comuni nas da sessanta, settanta euro, grandi quanto una valigetta, che sono hard disk virtuali pronti per qualsiasi utilizzo». Alla fine il costo maggiore era la carta? «Infatti considerando che usavano macchinari del negozio. Comunque non si facevano pagare per numero di pagine fotocopiate ma applicando forti sconti al prezzo di copertina. La maggior parte dei testi sequestrati potevano costare non più di 20, 25 euro ciascuno. Il trenta per cento del loro valore. Davvero convenienti considerato che si tratta di libri universitari, alcuni sono piuttosto costosi». Il più caro? «È un libro di medicina il cui prezzo di copertina è 150 euro». La maggior parte dei sequestri sono stati realizzati nelle vicinanze degli atenei statali. Evidentemente gli studenti delle private preferiscono acquistare i libri. Ma come hanno reagito i titolari delle copisterie che sono stati pizzicati dalla Finanza? «Sulle reazioni sono positivamente sorpreso. Tutti hanno ammesso che sapevano di correre il rischio aggiungendo però che se non fanno quest'attività di fotocopiatura rischiano di chiudere. Inoltre sono obbligati perchè comunque perdono clienti e la concorrenza dei negozi vicini, che fanno fotocopie, è spietata». Si tratta della prima operazione del genere fatta su larga scala. Le condanne richieste: amministrative e penali.

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