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Rivolta dei giovani medici all'Umberto I

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Tamtam su Facebook: tutti al policlinico, se ci tolgono 300 euro facciamo la fame

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Domanisarà la prova del nove. Di come funzionano gli ospedali senza la forza lavoro dei medici specializzandi. Camici bianchi a tutti gli effetti, studenti solo sulla carta. Incrociano le braccia e si radunano al Policlinico Umberto I, dopo l'assemblea di venerdì contro l'emendamento al decreto fiscale che introduce anche per loro il pagamento dell'Irpef. Che succederà negli ospedali romani e nei pronto soccorso romani senza questa presenza, che rappresenta una grossa fetta della forza lavoro? Lo vedremo. Ma gli specializzandi si dicono convinti che i pazienti non avranno disagi. Lo hanno scritto in una lettera ai direttori delle scuole di specializzazione e ai presidi di facoltà. «È doveroso dire - si legge - che questo sciopero non toccherà i pazienti in quanto l'assistenza verrà garantita dal personale medico di ruolo che in nessun caso (come da D/Lgs 368/99) può essere sostituito integralmente da quello in formazione». Intanto il gruppo su Facebook aperto l'altro ieri da tre specializzandi in neurochirurgia, Virginia, Paolo e Dario, insieme con una futura chirurga d'urgenza, Veronica (ma i nomi sono di fantasia perché non vogliono personalizzare la protesta di Federspecializzandi) è già caldissimo. E questo perché i giovani camici bianchi non vogliono essere tassati da Monti. «Il gruppo su Facebook Asmel Federspecializzandi Roma aperto venerdì sera dopo l'assemblea all'Umberto I in poche ore ha reegistrato 1.500 membri» raccontano i giovani medici. Domani mattina saranno di nuovo al Policlinico Umberto I. «Ci vediamo alle 9 nell'aula della Terza clinica chirurgica, nel lato dell'ingresso su via Regina Elena». E dopo il raduno che faranno? «Non lo so ancora» dice laconica Veronica. Ma il tamtam dovrebbe portare all'Umberto I gli specializzandi delle altre univerità non solo Sapienza. E il giorno dopo, martedì, «saremo alla manifestazione nazionale al sit-in a piazza del Parlamento dalle 11 alle ore 13». Info sono reperibili sui siti www.specializzandi.org e www.giovanemedico.it. L'Ufficio di Presidenza Confederale di FederSpecializzandi e il Segretariato italiano giovani medici (Sigm). I giovani camici bianchi sono neri. «Uno degli ultimi emendamenti approvati dal Senato ed ora passato alla Camera per l'approvazione definitiva dispone che d'ora in poi vengano tassate tutte le somme corrisposte a titolo di borsa di studio per fini di studio o di addestramento professionale che concorrono a formare redditi superiori a 11.500 euro. Questa disposizione ridurrebbe le borse di studio dei medici specializzandi, già tra le più basse d'Europa, di ulteriori 300 euro al mese, dopo il taglio già effettuato due mesi fa». Ma la perdita è superiore ai 300 euro. «Al netto delle tasse - dicono - vorrebbero pagarci 1.000 euro al mese sommando le tasse universitarie perché come specializzandi siamo obbligati a farlo, paghiamo l'Enpam (l'ente di previdenza) e ora arriva anche la tassa su borse di studio e assegni di formazione». La furbata. «Siamo pagati per 38 ore settimanali, ma lavoriamo anche il triplo. Non abbiamo tredicesima e ferie ma giorni giustificativi. Con questa tassazione vorrebbero regolarci come lavoratori dipendenti senza diritti».

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