I due agenti e il geometra restano ai domiciliari
Idue vigili urbani e il geometra coinvolti nell'inchiesta sul presunto giro di mazzette non potranno ancora uscire di casa. Il gip ha respinto la richiesta di scarcerazione dei difensori dell'agente della Polizia Roma Capitale Duilio Valente e del collega Giancarlo Vicari, oltre che del tecnico Francesco Belmonte. Una decisione che sarebbe stata presa poiché per il gip gli indagati, tra l'altro, potrebbero ricommettere i reati che gli sono stati contestati nell'ordinanza di custodia cautelare. Intanto già ieri l'avvocato del geometra, il penalista Danilo Laurenti, ha presentato al Tribunale del Riesame l'istanza di scarcerazione per il suo cliente. Una decisione che sarà presa dai giudici entro il prossimo 28 aprile. È stato dunque accolto il parere negativo che era stato espresso nei giorni scorsi dai pm romani Laura Condemi e Ilaria Calò sulla rimessione in libertà degli indagati coinvolti nell'inchiesta sul presunto taglieggiamento dei fratelli Paolo e Silvio Bernabei e dei proprietari di un appartamento nello stesso quartiere per presunti abusi edilizi. Il parere era stato espresso al gip Filippo Stedl in sede di esame delle istanze di revoca della misura degli arresti domiciliari. Due di loro, Vicari e Belmonte, hanno respinto le accuse, mentre Valente si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nel fascicolo processuale risultano indagati altri tre vigili in servizio già nel I Gruppo: Antonio De Stefanis, Gianpiero Capitani e Spartaco Pierotti. I primi due sono comparsi tre giorni fa davanti ai magistrati per essere interrogati. De Stefanis si è avvalso della facoltà di non rispondere, Capitani invece ha respinto le accuse. L'inchiesta della procura, coordinata dal procuratore aggiunto Alberto Caperna, prende in esame le ipotesi di reato, a seconda delle posizioni processuali, di concorso in concussione, tentata concussione, falso ideologico, omessa denuncia e sostituzione di persona. Gli accertamenti puntano a verificare se ci sono state o meno richieste di denaro fatte ai titolari dell'enoteca Bernabei e ai coniugi Alberto Lingria e Stefania Federici, i proprietari dell'abitazione nel quartiere Trastevere, per «chiudere un occhio» sulla regolarità dei lavori eseguiti rispettivamente nell'esercizio commerciale e nel loro appartamento. Il vigile urbano Giancarlo Vicari, assistito dagli avvocati Antonio Petrongolo e Roberto Accivile, nell'interrogatorio di garanzia di fronte al gip Filippo Steidl, avrebbe sostenuto di aver compiuto una serie di provvedimenti amministrativi e giudiziari in considerazione delle direttive impartitegli dai suoi superiori. Quindi, avrebbe affermato, nessun illecito e nessun comportamento al di fuori delle sue mansioni. Intanto i militari del Nucleo Investigativo, diretti dal colonnello Lorenzo Sabatino, stanno esaminando la documentazione cartacea e informatica che nei giorni scorsi hanno sequestrato durante le perquisizioni nelle case e negli uffici degli arrestati e degli altri agenti della Municipale indagati. Nella sede del Comando del I Gruppo, in via della Greca, è stata prelevata altra documentazione relativa agli episodi sui quali sta indagando la procura. Non è escluso che dall'esame delle carte possano spuntare ipotesi di reato anche nei confronti di altri vigili urbani. Parallelamente vanno avanti le indagini sul furto nel circolo sportivo del Corpo di Lungotevere Dante, dal quale sono stati portati via dai ladri quattro hard disk e due pc portatili, in cui erano contenute le sponsorizzazioni dei privati.