E' un conto troppo salato
Giorgio Napolitano ha ragione: «Gli evasori non meritano l’Italia». Ma un Fisco come il nostro non merita gli italiani onesti che pagano le tasse. E un governo chiamato a battere il partito dello spread e rimettere a posto i conti non può raccontarci che siamo in recessione - lo sappiamo - e dimenticarsi della crescita. Ci sono due campi decisivi per qualsiasi governo: la guerra e il fisco. La guerra contemporanea è quella economica, mentre le tasse sono l’elemento che fa e disfa il consenso, lega o slega il patto tra cittadino e Stato. Le cose in Italia non vanno bene in nessuno dei due fronti. Ho sempre sostenuto la necessità del governo di transizione, l’assoluta mancanza di qualsiasi alternativa a Monti, ma è chiaro che a Palazzo Chigi qualcosa s’è inceppato. La prima fase («Salva Europa») è stata condotta con piglio sicuro e alto consenso. La seconda fase («Cresci Italia») è incerta, confusa e minaccia il patrimonio di fiducia accumulato dal premier. La vicenda dell’Imu è esemplare: sono pronti i moduli, ma ancora non sappiamo come si pagherà. La comparsa di altre gabelle ha completato l’opera e sul Fisco ora Monti si gioca la sua credibilità. L’effetto psicologico di queste decisioni è depressivo: l’inquietudine di chi fa impresa è una realtà oggettiva, mentre le famiglie consumano meno e chi ha liquidità disponibile vede il suo «tesoretto» assottigliarsi mese dopo mese. Sono i dati di Bankitalia a dirlo, la nostra ricchezza si sta disperdendo e non ne stiamo creando una nuova. La ricetta «brussellese» sta mostrando i suoi limiti e pericoli, il rigore finanziario e la leva fiscale stanno strangolando l’economia reale. È un meccanismo che nel Vecchio Continente conviene solo alla Germania che finanzia il suo sviluppo con emissioni di debito a bassissimi tassi di interesse. Berlino vola, gli altri giù in picchiata. Un’Europa costruita con questo schema rischia di implodere sotto il peso della recessione e della rivolta dei popoli. Il governo deve decidere se subire tutto questo o provare a invertire la rotta. La stabilità finanziaria è importante, ma bisogna vedere qual è il prezzo che stiamo pagando. I numeri dell’economia italiana parlano da soli: il conto è troppo salato.