Rissa al Colosseo tra centurioni e vigili
Nonsi è trattato di una farsa in «costume», come ha creduto qualche turista prima di fuggire di corsa, ma dell'epilogo della mattinata di protesta dei figuranti, che ieri sono tornati ad occupare il Colosseo «per chiedere di essere regolarizzati». Il panico si è scatenato quando le forze dell'ordine stavano conducendo fuori dall'Anfiteatro uno dei colleghi che aveva raggiunto il secondo anello del monumento: nell'intento di «liberarlo» dalla presa degli agenti, sono volati calci, pugni e spintoni. Un centurione è finito a terra lamentando di essere stato colpito all'addome: l'intervento dei medici del 118 ha perciò sedato gli animi, ma non la mobilitazione. «Domani ci daremo fuoco qua davanti», hanno minacciato quando ormai era stata ripristinata la calma. C'è anche chi però si dice sfinito, come Franco, l'uomo prelevato dagli agenti: «Hanno detto che da domani (oggi, ndr) qui arrivano polizia e carabinieri e ci becchiamo la denuncia penale, andrò a fare il lavavetri». L'iniziativa di ieri segue la doppia fumata nera di mercoledì, quando si è ufficializzato che i centurioni non sarebbero stati inseriti nella delibera sugli artisti di strada, ma si è rinviato ad un ulteriore tavolo sul Decoro, indetto dal Ministero per i beni culturali, la soluzione del problema: «Giocano allo scaricabarile quando qui ci sono cinquanta famiglie che non mangiano da dieci giorni», tuonava ieri il portavoce dei centurioni, David Sonnino. Intorno alle 11 in due sono così entrati al Colosseo pagando il biglietto ma deviando il percorso verso il secondo anello, dove si sono piazzati esponendo i loro striscioni fino all'arrivo delle forze dell'ordine. Per evitare di essere raggiunto, uno di loro ha scavalcato la volta, spingendosi fino al cornicione, fatto questo che ha obbligato i vigili del fuoco ad allestire i gonfiabili in via preventiva. La mediazione con gli agenti della pm e del commissariato Celio è proseguita per oltre un'ora. Quando l'accordo sembrava essere stato trovato, però, i gladiatori hanno gridato al tradimento: «Ci avevano assicurato che, se ne fosse sceso uno, l'altro sarebbe potuto rimanere, invece l'hanno preso di spalle e portato via con la forza, un sopruso». Nell'istante in cui gli agenti si sono presentati sul piazzale con quest'ultimo, è scoppiato il caos. La rissa è durata qualche minuto, quanto è bastato per far attirare ancor più l'attenzione. La protesta non ha scalfito le posizioni delle parti coinvolte. Dal Mibac il segretario generale Pasqua Recchia ribadisce che «essendo un problema di ordine pubblico chiederemo l'intervento della forza pubblica: la soprintendenza collaborerà con il comune ma l'occupazione di suolo pubblico è illegale e non tollerabile». «No all'illegalità» dice il direttore generale Mario Resca «ma i centurioni andrebbero regolarizzati». Duro il sindaco Alemanno: «Non ci faremo ricattare, o i centurioni accettano le regole oppure se ne devono andare». E il delegato alla sicurezza Ciardi: «Ci stiamo impegnando, è questione di tempo ma anche di comportamenti». I centurioni, infine, si sono rivolti ad un avvocato: «Impugneremo le diffide – spiegano dallo studio legale Del Monte – abbiamo presentato alla pm un'istanza in cui chiediamo che, nel frattempo, si possa esercitare su aree, come piazza Venezia o via del Teatro Marcello».