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Incubo-concorsi Tutti in coda sull'Aurelia

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Più di settemila aspiranti medici all'hotel Ergife Serpentone di 22 km. In tilt l'area nord-ovest

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Prime«vittime» della congestione gli stessi studenti, giunti in aula – la maggior parte a piedi, sotto la pioggia - con più di un'ora di ritardo, fatto questo che ha reso necessario lo slittamento del concorsone, che si è concluso solo alle 14. Auto abbandonate in doppia fila sul Gra, bus a singhiozzo, taxi introvabili e file chilometriche: mentre già qualcuno paragonava questo mercoledì nero ad un «Trony bis», la preoccupazione degli iscritti era tutta rivolta agli esiti del test: «Ci sto provando per la quinta volta – incrocia le dita Enrico – non era infattibile ma vista la quantità di concorrenti difficile sperare». Il fatto che il quadrante attorno all'Aurelia ieri dovesse considerarsi zona rossa era nell'aria. È stato del resto l'importante numero di candidati all'iscrizione ai corsi di Medicina e chirurgia e di Odontoiatria e protesi dentaria, un plotone di 7.431 aspiranti camici bianchi (gli iscritti erano 8.794), ad obbligare la Cattolica a spostare la prima prova, quella scritta. L'affluenza è la più alta nei cinquant'anni di storia dell'università. Un incremento del 13% rispetto allo scorso anno, probabilmente dovuto al fatto che, per la prima volta, il concorso si è tenuto in primavera, e non a ridosso dei test statali. Così a Roma per provarci sono arrivati in migliaia dal Lazio e dal centro-sud, in particolare Puglia e Sicilia. Nel dettaglio si contavano 8.244 iscritti per Medicina (per 300 posti) e 550 per Odontoiatria (25 posti). Già da marzo gli hotel nei pressi dell'Aurelia erano al completo: «Siamo stati costretti ad alloggiare a Termini – spiega Maura, una mamma in attesa – e col taxi siamo rimasti bloccati, siamo arrivati qui a piedi».I problemi principali si sono avuti alle 8 e alle 14, in concomitanza con l'entrata e l'uscita degli studenti, distribuiti in sei diverse sale. Al mattino alcuni ragazzi hanno chiesto passaggi a sconosciuti che viaggiavano in scooter, altri hanno raggiunto l'Ergife a piedi, in processione sotto la pioggia, dal Raccordo o dalla metro, altri ancora hanno abbandonato l'auto direttamente sul Gra, anche in doppia fila, per riuscire almeno a «timbrare» la presenza. La municipale ha mandato i rinforzi ma il caos è stato tale che, alla fine, il concorso, convocato per le 9, è stato posticipato: tra scelta dei posti, spiegazione dei testi, attesa dei ritardatari, i ragazzi hanno preso in mano le penne solo verso le 11,30, per finire, esausti, alle 14. «Sono distrutta – spiega Irene, romana di 18 anni alla sua prima prova – l'attesa dei colleghi, anche se giusta, è stata estenuante: una mia amica è partita dai Parioli alle 7,45 ed è arrivata qui alle 9,30». Mentre le code di auto raggiungevano Fregene, l'Atac indicava rallentamenti anche nella zona ovest fino a Boccea, Pineta Sacchetti e Primavalle. La situazione è tornata alla normalità solo intorno alle 16: «Troppo stress – ha concluso papà Tommaso, alla quarta prova del figlio – se non va bene neanche questo lo mando all'estero».

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