Il triumvirato della differenziata Clini, Alemanno e Zingaretti
Ilrischio tuttavia è quello di fare i conti senza l'oste, alias la presidente della Regione, Renata Polverini. L'ultima stoccatina è arrivata ieri, alla vigilia di una riunione che la governatrice ha detto essere stata rinviata «probabilmente per impegni del ministro». Laconica la replica di Clini: «Qualcuno ha detto che venerdì c'è un incontro. Non mi risulta. Abbiamo un impegno domani (oggi ndr). Nessun vertice è stato rimandato, evidentemente c'è qualcuno che si è svegliato male, e comunque non facciamo vertici, ma riunioni tecniche, e domani (oggi ndr) ne avremo un'altra». A margine di un evento all'Aranciera di San Sisto, Clini ha poi incalzato: «Domani pomeriggio (oggi ndr) ci sarà da lavorare. Sul tavolo il ciclo dei rifiuti a Roma e il sindaco Alemanno ci aiuta. Faremo una grande cosa». Ma la sorpresa più grande arriva poco dopo. «Non abbiamo nessuna preoccupazione che il sistema rifiuti di Roma possa andare in emergenza, sappiamo che esistono risorse, competenze e possibilità per dare soluzioni razionali nei prossimi mesi - ha chiarito il ministro - stiamo lavorando intensamente per avere un quadro di riferimento organizzativo, gestionale, coerente con le direttive europee e nazionali. L'impegno è quello che la Capitale abbia un sistema di gestione dei rifiuti comparabile a quello delle altre capitali europee». Nessuna emergenza dunque e soprattutto, dice Clini «non è sano per le politiche ambientali, concentrare l'attenzione della gestione dei rifiuti sulle discariche che sono la soluzione residuale del problema. Roma può entrare nel sistema europeo solo uscendo dalle discariche. L'aprirne o meno altre, come quella di Malagrotta, è l'ultimo dei problemi. Dobbiamo fare la raccolta differenziata, recuperare materiali ed energia e, come stabiliscono le direttive europee e le leggi nazionali, solo i rifiuti che restano alla fine della catena vanno conferiti in discarica. La concentrazione ossessiva sulle discariche genera solo problemi». Dichiarazioni importanti, quelle del ministro. Quasi "rivoluzionarie", considerato che da oltre un decennio la parola rifiuti fa binomio solo con Malagrotta. Scoprire che il problema concreto non è affatto questo, obiettivamente, rasserena gli animi. Fa eco Alemanno che ricorda i dati sulla differenziata e dell'utopia dell'ex presidente della Regione, Marrazzo di portarla al 65%. Della partita fa parte poi, a pieno titolo, il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti che infatti entra a gamba tesa: «Ad oggi l'Amministrazione provinciale ha finanziato progetti per 69 comuni, raggiungendo in alcune realtà la percentuale del 60% di rifiuti differenziati». Clini, Alemanno e Zingaretti sono d'accordo. La Polverini? «Il piano regionale va attuato e al suo interno c'è anche la differenziata - dice -. Ma rispetto alla chiusura di Malagrotta e alla definizione complessiva di tutti gli impianti, sicuramente è necessaria una discarica provvisoria. Il sito va trovato».