I centurioni spaccano la maggioranza
Magarianche un albo. E, comunque, non hanno la minima intenzione di sloggiare dal Colosseo. Promettono di «comportasi bene», di tutelare i turisti dalle truffe, di imparare le lingue e anche un po' di storia di Roma per poter rispondere a tono alle domande dei visitatori stranieri. Una proposta da molti considerata indecente, perché i cosiddetti centurioni che presidiano i monumenti storici della città eterna sono abusivi, irregolari, fuorilegge, insomma. Altri, invece, sono più possibilisti. La sorte di questi antichi romani posticci verrà decisa nei prossimi giorni da un tavolo tecnico. La parte del leone la farà la Sovrintendenza statale, competente per l'area dell'Anfiteatro Flavio e dei Fori. Ieri c'è stato il secondo incontro in due giorni con il delegato di Alemanno alla Sicurezza. «Dobbiamo ancora approfondire alcune questioni di ordine tecnico, siamo in una fase dialettica - racconta Giorgio Ciardi - Loro chiedono di poter svolgere la funzione di figuranti storici e di avere un patentino. La mia posizione è di andare incontro a queste istanze nel rispetto della sicurezza, posizione condivisa dal sindaco». Come fare, quali criteri usare per legalizzare i gladiatori è il vero problema. «Non hanno niente a che fare con gli artisti di strada e per questo non sono nella delibera», ha ribadito ieri il delegato del Campidoglio per il Centro Dino Gasperini, poco prima che la votazione dell'assemblea capitolina su clown e saltimbanchi venisse rimandata ad oggi per l'assenza del numero legale in aula. «Uno dei criteri potrebbe essere l'anzianità di servizio», suggerisce Ciardi. «Dopo aver sdoganato chi si traveste da antico romano daremo il via libera anche a vu' cumprà travestiti da giullari di corte, camion-bar trasformati in bighe indorate che offendono la vista e impregnano le millenarie rovine del fumo delle patatine fritte? - è la retorica e ironica domanda di Fabrizio Santori, presidente della Commissione sicurezza di Roma Capitale - È necessario affermare il rispetto delle regole, ma questo processo non si realizza autorizzando quello che si dovrebbe vietare», conclude Santori. Secondo Stefano Tersigni, presidente dell'associazione «Roma Capitale è tua», i centurioni «sono ormai un punto di riferimento e di attrazione per il turista e devono restare ma devono essere regolarizzati». Replica l'associazione degli abitanti del centro storico: «Roma con i suoi beni monumentali artistici non ha certo bisogno di essere rappresentata da "maschere" quali i centurioni». Casomai, propongono i residenti, si potrebbe impiegarli nell'«ordinaria manutenzione delle strade, sempre più carente». I centurioni al Colosseo? «Un'oscenità», taglia corto il delegato per il Turismo Antonio Gazzellone, contrario a qualsiasi legalizzazione. Prima che dal Campidoglio, tuttavia, la questione dovrebbe essere affrontata dalle sovrintendenze. Il plurale è voluto, poiché l'area è tutelata da quella statale. «Il fenomeno va regolamentato e normato ma non può essere eliminato perché i monumenti sono vita e devono quindi essere vivi. Bisogna pensare a regole severe ma non possiamo demonizzarli», ha spiegato, però, il sovrintendente ai Beni culturali di Roma Capitale Umberto Broccoli. La Sovrintendenza nazionale, al contrario, non vuole che i soldati in calzamaglia assedino quotidianamente il monumento più visitato della metropoli. E se i due enti non si «parlano» e non sciolgono questo nodo sarà difficile trovare una soluzione.