Sul lavoro ormai è tutti contro tutti
«LaRegione e la Provincia devono dare risposte certe e precise al dramma occupazionale che riguarda centinaia di migliaia di giovani, e non solo, del nostro territorio - dice il capogruppo Api alla Pisana, Mario Mei - Le Istituzioni devono supportare concretamente i cittadini. Non possiamo permetterci inadempienze come quelle denunciate da Ichino sulla mancanza di informazioni in merito alla disponibilità di figure professionali». «Com'è possibile - si chiede Mei - che di fronte a un dramma che vede a Roma e Provincia 170mila persone in cerca d'occupazione, ci siano 60mila disponibilità di lavoro pressoché sconosciute? Com'è possibile che di quei 170mila solo 15mila hanno trovato lavoro nel 2011? Sono domande - conclude Mei - davanti alle quali Regione e Provincia non possono fare spallucce, ma dare risposte certe e fornire ai giovani informazioni utili, chiare e inequivocabili». Sulla stessa linea il senatore Pd Lucio D'Ubaldo: «La disoccupazione continua a crescere, eppure 60mila posti di lavoro non sono coperti. La Regione non fornisce dati, gli assessori Zezza e Smeriglio hanno il dovere di presentare un quadro informativo chiaro e completo, indicando quali strategie sono state adottate per rimuovere le inefficienze del mercato. Regione e Provincia possono e devono fare molto di più». Pronta la replica del presidente della commissione Lavoro della Regione, Maurizio Perazzolo: «Da D'Ubaldo e Mei riscontriamo utili contributi. La Regione sta facendo la sua parte, come testimoniano l'orientamento precoce e l'avvio del progetto per mettere in rete i dati delle comunicazioni obbligatorie con gli altri indicatori dell'andamento del mercato. Per quanto riguarda la Provincia, dopo aver letto le preoccupanti affermazioni di Smeriglio sui centri per l'impiego, ci domandiamo come possano le forze riformiste sostenere simili posizioni. Dal 26 aprile sarà operativo il nuovo apprendistato, ritenuto da tutti il principale strumento per l'ingresso dei giovani al lavoro. Qualcuno in Provincia non se n'è accorto».Dan. Dim.