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Alla tavola di Sant'Egidio siede la crisi Disoccupati e padri separati coi clochard

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Fiancoa fianco alla mensa che tradizionalmente Sant'Egidio imbandisce per i meno fortunati a Pasquetta. Quest'anno oltre ai clochard alla tavola organizzata in uno stabile a San Paolo c'erano anche le tante vittime della crisi economica: disoccupati, cassintegrati, anziani con la pensione minima e padri separati. Gli stessi che gli altri giorni affollano le mense per i poveri, persone che si sono scoperte sotto la soglia dell'indigenza e combattono con un mutuo che non possono più pagare, con debiti, figli da mantenere e affitti che sono diventati un incubo. Tra loro c'è Antonio, un uomo di mezza età, un passato dietro alla scrivania e un matrimonio alle spalle. A Pasquetta, condivide il pasto offerto da Sant'Egidio a 300 persone in difficoltà. Antonio si è avvicinato alla Comunità poco tempo fa, dopo che l'azienda per la quale lavorava ha chiuso. La sua era una vita come tante: moglie, due figli e casa pagata con il mutuo acceso quando tutto andava bene. La separazione e poi il licenziamento l'hanno ridotto sul lastrico. Come la sua sono tante le storie di ordinaria crisi che si intrecciano con quella di Massimo, ex tossico, di Maria, pensionata al minimo, o delle tante esistenze dei senza fissa dimora che hanno come unico tetto l'assistenza dei volontari di Sant'Egidio.

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