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Embrioni persi al San Filippo Esposto di «Primo Consumo»

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L'AssociazionePrimo Consumo ha deciso di chiedere alla magistratura «che venga accertato se i fatti accaduti nel centro di Procreazione medicalmente assistita dell'ospedale integrino delle ipotesi di reato e che ne vengano individuati gli eventuali responsabili. La perdita di materiale biologico per un »guasto tecnico« alla valvola di un serbatoio non rilevato da alcuno è cosa assai grave ed inaccettabile ancor di più per tutte quelle coppie che hanno visto sfumare il proprio sogno e la speranza di poter diventare genitori», fanno sapere dall'associazione. Primo Consumo chiede, in particolare, di riscontrare se da parte dell'azienda ospedaliera ci sia stato il rispetto di tutte le norme di sicurezza previste dai protocolli di crioconservazione che devono essere applicati ai centri Pma». L'aver affidato ad una società esterna, anche se particolarmente qualificata, la manutenzione e la gestione del sistema di criopreservazione del Pma - sottolinea PrimoConsumo - non è «di per sé sufficiente per poterla ritenere unica responsabile dei fatti verificatisi» al San Filippo Neri il 27 marzo.

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