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Di Stefano: accelerare l'iter Robilotta: resta un Comune

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Ilfronte dei critici su Roma Capitale è vasto e bipartisan. Per il senatore Pd Lucio D'Ubaldo «la retorica non deve mai sostituire la politica. Il secondo decreto non è una pagina di storia: le novità sono poche e mal congegnate. Nel 2013, se non interviene un'iniziativa congiunta di Alemanno e Zingaretti, i cittadini non voteranno né per la vecchia Provincia né per la nuova Città metropolitana. Questo sarebbe il fallimento di un'intera classe dirigente». Per il consigliere regionale Pd Di Stefano «la strada è ancora lunga. Deve essere subito messa in cantiere la legge regionale per il trasferimento delle funzioni amministrative e Comune e Provincia devono cominciare immediatamente a far partire il meccanismo per la nascita della Città Metropolitana». L'impianto «continua a non piacere» anche al capogruppo IdV alla Pisana Maruccio, perché il riordino della governance «esclude l'hinterland e la Regione». Per Robilotta (Pdl) il decreto «non scioglie i nodi: status, competenze e finanziamenti. Nonostante la parola Capitale Roma è e resta un Comune e continuerà ad essere governato con gli stessi strumenti di un Comune di mille abitanti. Serviva una legge costituzionale».

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