Servono 550 milioni per salvare gli stipendi
550 milioni di euro per non finire a gambe all'aria. È il minimo che serve entro il 2012 a Roma Capitale per poter pagare gli stipendi dei dipendenti e i fornitori. Quando esce da Palazzo Chigi a passo svelto, dopo l'incontro con Governo e Regione per lo sblocco dei fondi, il sindaco Gianni Alemanno si ferma un attimo a parlare con i giornalisti. Ed è subito chiaro. Numeri alla mano. «Per la copertura del 2012 ci spettano dalla Regione i 230 milioni che rappresentano la quota che dà ogni anno, più 300 milioni per recuperare debiti pregressi». Il sindaco parla di «una riunione interlocutoria» e di un'altra convocata per lunedì 16 (ore 11.30) «durante la quale, dopo una verifica complessiva, Governo e Regione ci diranno come è concretamente la situazione e come fronteggiarla». L'incontro di ieri è stato convocato per parlare dello sblocco di alcuni crediti che il Comune e la Regione vantano nei confronti del Governo. Nel dettaglio, Roma Capitale deve avere dal Governo 1,3 miliardi «che sono mutui che abbiamo anticipato - spiega Alemanno - nella fase in cui la gestione commissariale non funzionava dal punto di vista erogatorio». Poi, c'è un credito di 1,2 miliardi che il Comune ha con la Regione Lazio, che a sua volta aspetta lo sblocco di alcuni fondi dal Governo. «Insomma - ha continuato Alemanno - si tratta di 2,5 miliardi concreti che ci devono essere dati e che mancano alle casse comunali. Abbiamo sottolineato che ci deve essere uno sforzo congiunto di Governo e Regione per garantirci quanti di questi soldi possono arrivare nel 2012 e poi bisogna fare un piano di rientro di questo debito dando la garanzia che non si creino ulteriori debiti nel corso di quest'anno. Abbiamo messo le mani avanti - conclude il sindaco - per garantire non solo gli stipendi ma tutti i mandati di pagamento per le imprese. La nostra presenza politica ad un tavolo tecnico rappresenta una forte sollecitazione affinché la scelta sia politica perché non è solo un problema di numeri ma un'assunzione di responsabilità che chiediamo fortemente al ministero delle Finanze ed alla Regione». Ma la Governatrice, mentre la lascia piazza Colonna, fa capire che seppur si cercherà di «assolvere a tutti gli impegni», c'è «una difficoltà di trasferimento dallo Stato alle Regioni». «Sono arrivata - dice Renata Polverini - e mancavano venticinque miliardi di euro. Evidentemente qualche problema lo abbiamo tutti».