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Liberiamo Roma dai pagliacci vestiti da centurioni

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Ambulanti, nomadi e finti legionari È ora di dare una ripulita alla città

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Folklore?No, da cittadino romano dico solo che mi fanno vergognare davanti agli stranieri. Per decenni all'estero ci hanno etichettato come maccheroni, pizza e mandolino. Che fatica riuscire a far capire che l'Italia è Michelangelo, Leonardo, il Rinascimento e anche scienza con Fermi e la scuola di via Panisperna. Crisi economica o meno facciamo sempre parte del G8. Ora quei signori dall'accento indefinito con la daga di legno ci fanno apparire ridicoli. Ricordano quelle donne della Namibia vestite da Cleopatra che si fanno fotografare per soldi. Tristi loro, tristi chi li fotografa pensando di aver strappato un ricordo originale. Ma a Roma no, non ci sto. Pensiamo a uno straniero che arrivi qui, nel più grande museo a cielo aperto del mondo. Dopo aver evitato sul treno la zingara con il foglietto prestampato, madre, vedova, cinque figli piccoli con tutte le malattie descritte nell'enciclopedia medica, arriva alla metropolitana. Come si avvicina alle macchinette per fare il biglietto subisce l'assillante assalto di altri nomadi che fingono di aiutare, si appiccicano. Infastidiscono. Nel vagone ci sono i suonatori, anche loro nomadi con i loro impianti di amplificazione fatti in casa e l'immancabile bambino con la mano tesa per l'elemosina. Il nostro turista scende a piazza di Spagna e subito nel tunnel si trova sulla destra le scale, quelle che salgono verso Villa Borghese, perennemente occupate da altri zingari che banchettano, bloccano perfino il passaggio. Tutti i giorni e a tutte le ore. Seduti sui gradini, mangiano, bevono, fumano. E se il nostro turista deve passare sarà costretto a zigzagare tra loro. Arriva in piazza di Spagna, e appare una marea di ambulanti con gli oggetti più inutili e fastidiosi. Fastidiosi come gli aggressivi venditori di rose. Ti mettono un fiore a forza nel taschino, fingono di regalarli, non ti mollano. Perché possono farlo impunemente? Poi per finire, tra camioncini, bancarelle, venditori di falsi, arrivano i centurioni. La gente li guarda e ride. Certo che fanno ridere con quelle pance e con i calzettoni. E con quelle braccia scoperte che non mostrano i bicipiti ma solo ciccia. Pensa se Cesare avesse avuto loro simili nelle sue legioni? I Galli sarebbero tutti morti, ma dal ridere. Stazionano a Piazza di Spagna, come al Pantheon o al Colosseo. Difficile fotografare evitandoli. Ma non sono paciocconi, sanno pure essere aggressivi. Ridicoli con le spadine, ma violenti nei modi. E chiedono soldi. La cosa sconvolgente è che si debba pure discutere su questo quando la cosa più ovvia sarebbe ripulire le nostre piazze più prestigiose, liberarle da presenze fastidiose, talvolta moleste. Sicuramente ridicole. A chi viene dall'estero per vedere Roma noi dobbiamo offrire il Colosseo, i Fori, non dei pagliacci. È una questione di orgoglio e dignità per tutti quanti a Roma ci sono nati o ci vivono. Ora minacciano perfino di creare il caos se li cacciano. Una ragione in più per farlo e toglierli dalle strade. Non per un'ora o un giorno. Per sempre. Roma non è e non può essere il terzo mondo.

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