Tra file e autorizzazioni è un rompicapo ristrutturare in Centro
La soprintendenza analizza il progetto per almeno 4 mesi. Poi si va in Municipio
Ristrutturarea Roma non è facile, anche se negli ultimi anni i tempi si sono accorciati. Dopo esserci occupati, la scorsa settimana, della burocrazia legata al commercio, ci imbattiamo in quella annodata all'edilizia. E allora ci siamo messi in fila nei municipi per capire come potevamo modificare la nostra casa. Prima regola: le ristrutturazioni sono ordinarie o straordinarie. Nel primo caso i lavori consistono, ad esempio, nell'aggiustamento dei sanitari del bagno, rifare il pavimento, pitturare un muro. Opere che non hanno bisogno di autorizzazione. È quando si devono eseguire le ristrutturazioni straordinarie che bisogna ottenere le decumentazioni per far iniziare i lavori. È un obbligo, per esempio, se bisogna cambiare la disposizione dei muri di casa. Come bisogna comportarsi? Ci si deve affidare a un professionista iscritto all'albo (architetti, geometri, ingegneri) e presentare una Dia o una Scia a seconda del tipo di lavoro da eseguire e del Municipio. La differenza tra la Dia e la Scia è fondamentale: la seconda è alleggerita da numerose pratiche burocratiche e dà la possibilità di iniziare subito i lavori. Noi, in questo caso, svolgeremo le procedure con la Dia. I documenti da presentare assieme a questa richiesta sono: il Durc che dichiara la regolarità contributiva delle maestranze di chi deve eseguire l'opera, i documenti di identità della ditta che eseguirà i lavori, la relazione tecnica asseverata, gli elaborati grafici ante e post opera, la planimetria abitativa dell'intervento, la planimetria catastale, la fotocopia dell'atto di acquisto, l'accettazione dell'incarico da parte del direttore dei lavori. Alla presentazione dei documenti bisognerà quindi pagare 250 euro e, dopo trenta giorni, sarà possibile iniziare a spostare i nostri muri e modificare la casa come da progetto. A fine lavori, poi, bisognerà presentare allo stesso Municipio una dichiarazione di fine lavori (lo farà sempre il professionista) e chiedere l'accatastamento, che sarà effettuato con un costo che varia dai 50 ai 150 euro a seconda del tecnico. Ma, di caso in caso, anche dopo aver presentato la Dia, il Municipio può chiedere documenti aggiuntivi. Le cose si complicano, infatti, se per una ristrutturazione straordinaria serve il parere della soprintendenza. Per ottenere il nullaosta bisogna aggiungere alla documentazione della Dia, anche una relazione storico-tecnica dello stabile. I tecnici della soprintendenza si prendono un minimo di 120 giorni per valutare il progetto. Se approvano, si deposita la Dia in Municipio e si iniziano i lavori.