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La discarica ritorna a Pian dell'Olmo

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Dubbi sul Piano del ministro Clini: tariffe elevate e tempi troppo lunghi

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Nonc'è un nuovo sito per costruire la discarica, non c'è accordo tra gli enti locali e alla fine la proroga di Malagrotta appare inevitabile. Viene quasi da chiedersi a cosa sia servito il tavolo tecnico in ministero per risolvere l'emergenza rifiuti a Roma e nel Lazio. Le parole rilasciate dal prefetto all'Ansa confermano la situazione di totale stallo. «Oltre ai due siti già individuati (Corcolle e Quadro Alto ndr), non ce ne sono altri, tranne forse Pian dell'Olmo che potrebbe essere nuovamente valutato», dice il commissario per il superamento dell'emergenza ambientale Giuseppe Pecoraro, che aggiunge: «Il ministro Clini aveva chiesto alla Provincia di individuare altri siti e la Provincia mi ha comunicato che non ce ne sono. Cosa che era già emersa nelle numerose riunioni in prefettura». Scartate le ipotesi dei siti militari di Allumiere e Torre Astura perché «non idonei» e già esclusi «a causa di lontananza, vincoli o condizioni ambientali». Sul dopo-Malagrotta «serve una decisione immediata e definitiva, al massimo entro la prossima settimana, altrimenti l'emergenza rifiuti è alle porte», spiega Pecoraro che non esclude Riano e Corcolle, scartati del ministero: «Io non ho mai escluso nulla, anzi invito quelle istituzioni che hanno espresso parere negativo a superare questa posizione. L'ordinanza che mi ha nominato commissario prevede questo, se poi non si la vuole osservare non sono problemi miei». Pecoraro conferma che non firmerà la proroga di Malagrotta (in scadenza il 30 giugno) se prima non verranno avviate le attività per realizzare il sito alternativo, per il quale però «c'è bisogno di tempo per l'espropriazione dei terreni e per indire gare europee». Un affidamento diretto «non è possibile». Per il prefetto poi il progetto di Clini allo studio di Comune, Provincia e Regione «necessiterebbe di eccessive risorse e porterebbe a un aumento delle tariffe a carico dei cittadini. Inoltre avrebbe bisogno di tempi troppo lunghi rispetto a quelli che abbiamo». Tradotto: nessun passo in avanti è stato fatto e la situazione resta ferma a quella precedente il tavolo tecnico convocato dal ministro. Gli enti locali nel frattempo nicchiano. Il sindaco Alemanno rivela: «Stiamo cercando una visione convergente» per rafforzare il piano. Il presidente della Provincia Zingaretti scarica sul prefetto: «Dovrà decidere il commissario e chi gestisce gli impianti a Roma dovrà garantire le indicazioni date dal ministro. Noi come istituzione non dobbiamo fare barricate ma risolvere i problemi». La governatrice Polverini invece chiama in causa il ministro: «Se Clini ha capacità tecniche superiori indichi lui il sito. Il Piano indicato dal ministero in molte parti è simile a quello regionale: in questo momento è alla verifica tecnica e poi daremo delle indicazioni. C'è una questione dell'aumento delle tariffe che non posso assolutamente condividere. Soprattutto c'è sempre la questione del sito che, seppur temporaneo, è assolutamente necessaria. Le percentuali, anche di differenziata, che vengono individuate dal Piano a nostro avviso sono poco verosimili con quei tempi di raggiungimento». Sull'ipotesi di Pian dell'Olmo dice la Polverini «io non entro nell'individuazione dei siti. Dico solo che il Prefetto conferma che il lavoro fatto dalla Regione, era l'unico possibile. La Provincia, attraverso il Prefetto, conferma che altri siti non ci sono. Stiamo parlando di una soluzione che ad oggi non c'è».

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