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Clini: tutto da rifare

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Ecco il Piano Roma Ora un decreto, maggiori poteri al prefetto Proroga per Malagrotta e più differenziata

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Habocciato tutte le ipotesi di discariche temporanee fatte a suo tempo dalla Regione e ha deciso di prorogare Malagrotta per altri sei mesi, fino al 31 dicembre. Ma ha chiesto anche una revisione completa della gestione dell'immondizia nella Capitale e ha intenzione di dare più poteri al commissario Pecoraro per l'individuazione di un nuovo sito. In questa ricerca il prefetto potrà avvalersi dell'aiuto della Provincia che di fatto assume il fardello che fino ad oggi gravava sulle spalle della Regione. Al vertice di ieri al ministero dell'Ambiente non erano presenti né Alemanno, né Polverini né Zingaretti. Al loro posto sono andati i rispettivi assessori Visconti, Di Paolo e Civita. C'era anche il prefetto Pecoraro in qualità di commissario per l'emergenza rifiuti. Clini è stato chiaro: si riparte da zero con quello che è stato ribattezzato «Piano per Roma». Un piano che, per diventare operativo, dovrà confluire in un accordo di programma con Campidoglio, Provincia e Regione, ma anche con le aziende coinvolte nel processo dei rifiuti (Ama, Gaia e Colari) e i consorzi del riciclo a partire dal Conai. Per far sì che non ci siano ulteriori ritardi e rinvii il piano si tradurrà in un decreto legge. Una mossa che di fatto accentra nelle mani del Governo la questione. È la presa d'atto che gli enti locali in questi anni non sono stati in grado di individuare la soluzione del problema limitandosi a rinviare di continuo la chiusura della maxi-discarica di Malagrotta, ormai satura. Il piano redatto da Clini è chiaro: «Considerato l'interesse nazionale per la prevenzione dell'emergenza rifiuti a Roma - si legge - le misure indicate dovrebbero essere incluse in un provvedimento urgente, che consenta sia procedure accelerate che la dotazione di risorse adeguate. A questo fine è intenzione del ministro dell'Ambiente di sottoporre alla valutazione del Consiglio dei Ministri la possibilità di adozione di un apposito decreto legge o diversa iniziativa finalizzata alla realizzazione in tempi certi e con procedure semplificate, incluso il rafforzamento e l'ampliamento della portata e dei termini del mandato commissariale». Il Ministero, quindi, ha scartato senza appello i sette siti selezionati dalla Regione: Quadro Alto e Pian dell'Olmo a Riano, Osteriaccia, Castel Romano, Corcolle, Monti dell'Ortaccio e Pizzo del Prete a Fiumicino. Il prefetto aveva optato per Quadro Alto e Corcolle, tanto che erano già partiti i sopralluoghi dei tecnici. Niente da fare, i vincoli archeologici e ambientali sono stati considerati insormontabili. Anche l'ipotesi Allumiere (su cui grava un vincolo paesaggistico) sembra allontanarsi, dal momento che i terreni sono di proprietà del ministero della Difesa e, essendo zona militare, servirebbe una bonifica troppo dispendiosa per trasformarli in discarica. Il dato praticamente certo, è la proroga di Malagrotta fino al 31 dicembre 2012. Nel frattempo dovrà essere costruita un'altra discarica temporanea pronta ad accogliere i rifiuti. Un sito provvisorio che potrebbe diventare definitivo. Lo ha confermato lo stesso ministro: «Il sito che verrà individuato a questo punto, se il sistema funziona, potrebbe essere anche la discarica di servizio residuale per le attività a pieno regime». Per fugare ogni dubbio, il piano stilato dal dicastero dell'Ambiente, indica anche cosa si intende per «sistema funzionante». Nel triennio 2012-2014 bisognerà raggiungere il 50% di raccolta differenziata. Al termine di questa rivoluzione in discarica dovrà arrivare solo il 20% dei rifiuti, che dovranno essere già trattati. Se sarà ridotta anche la quantità di immondizia da conferire negli impianti di trattamentento meccanico biologico (tmb) e nei termovalorizzatori, bisognerà puntare invece sulla raccolta dell'umido da trasformare in compost. È ciò che oggi avviene solo in alcuni quartieri della Capitale, la cosiddetta «differenziata spinta» che viene effettuata attraverso il porta a porta o i punti mobili di raccolta. L'impianto che trasforma la frazione organica in concime si trova a Maccarese ed è gestito dall'Ama. Il progetto di costruire un altro impianto di questo tipo, sempre a Maccarese, è già in cantiere. In discarica, invece, dovrà arrivare non oltre il 40% dei rifiuti trattati negli impianti di Tmb. Spunta anche l'ipotesi di intervenire sulle tariffe per il conferimento dei rifiuti, mentre si sta pensando di attivare linee di credito agevolate con il coinvolgimento della banca partecipata dalla Regione Lazio e dalla Cassa depositi e prestiti.

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