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«Pronti a fare il salto nazionale»

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Isabella Rauti I cittadini chiedono di partecipare. Con loro e per loro la politica può rinnovarsi nell'organizzazione e nella rappresentanza

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Questol'obiettivo del grande movimento delle associazioni della società civile, «Rete attiva x Roma» nato ieri e del quale Isabella Rauti, consigliere regionale Pdl è protagonista tra i protagonisti. Onorevole Rauti, come nasce questo progetto? «Rete Attiva x Roma è un'associazione di associazioni. Non è un contenitore ma un movimento cittadino che nasce dal bisogno di partecipare. Le persone non vogliono più ideologie ma idee forti da seguire e chiedono di partecipare alla loro realizzazione. Questo progetto ha l'ambizione di mettere in rete le associazioni cittadine che già operano nel territorio con l'obiettivo di unire le forze e gli sforzi, moltiplicandone così gli effetti». Lei è già presidente dell'associazione Noi x Roma, nata a novembre. Si è trattato di un progetto pilota? «Noi x Roma ha obiettivi precisi che sono tra gli altri il decoro urbano, la sussidiarietà la solidarietà. È un'associazione nata dalla stanchezza di sentirmi dire dalle persone che occorreva fare questo e quello. Così con un gruppo di amici e di amiche ci siamo detti, facciamolo insieme. Da novembre ad oggi abbiamo organizzato 13 eventi con un crescendo di partecipazione cittadina. L'associazione, tengo a dire, non è finalizzata a scopi elettorali e continuerà ad esistere anche dopo la tornata delle amministrative del prossimo anno». Ecco. Rete Attiva x Roma sembra nascere invece come un bacino elettorale.. «Già dalla nascita della mia associazione, Noi x Roma, c'era l'idea di un movimento cittadino più ampio, nato poi oggi (ieri ndr). È chiaro che chi vorrà potrà esprimersi in una o più liste civiche ma il movimento resterà anche dopo, a prescindere dalle elezioni e dal loro esito. Al di là di questo progetto c'è un sentimento diffuso di partecipazione. Sarà dovuto anche al periodo di recessione e di crisi ma da parte dei cittadini c'è voglia di rimboccarsi le maniche ed è per questo che la maggior parte degli studi e delle ricerche di questo periodo prevedono un successo delle liste civiche». Scusi, però così si uccide la politica. Tra tecnici e cittadini, i partiti dove si collocheranno? «Nessuno può prescindere dalla politica ma stiamo vivendo una nuova stagione in cui i cittadini chiedono due livelli di organizzazione, uno che viene dalla società civile e l'altro dalla politica. Due percorsi che devono camminare assieme ma non sovrapporsi. Le liste civiche non vanno e non devono essere viste come un'alternativa all'organizzazione partitica o alla politica, alla quale spetta sempre la sintesi finale. Anzi, quello che si chiede ai partiti è di rinnovarsi nell'organizzazione e nella rappresentanza in modo da rendere ancora più concreta la vocazione principale della politica, quella di assicurare il bene comune. Questo lo si può e lo si deve fare insieme. Istituzioni, partiti e, appunto, associazioni e cittadini. Questo grande "network" delle associazioni appena creato, andrà fuori il Raccordo, pensate a una rete a livello nazionale? «Posso parlare della mia associazione e di Noi X Roma se ne parla molto su Facebook, su Twitter e anche sulla stampa straniera. Abbiamo ricevuto molte richieste di informazioni sullo statuto e sulla nostra organizzazione. Sarebbe bello veder nascere associazioni per il bene delle città, come ad esempio Noi X Milano, Noi X Palermo. Questo insieme di "repliche" può aiutare a costruire un movimento civile non solo cittadino ma nazionale». Il Pd si è già scatenato, il suo collega alla Pisana, Foschi parla della nascita del "partitino della famiglia Alemanno" e che il sindaco «nasconde il suo fallimento dietro la moglie». «Il consigliere Foschi, lo è di nome e di fatto. Mi attacca sempre e sempre su stereotipi e sul mio matrimonio. I fatti però lo deludono. Sempre».

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