L'Iva sulla tariffa rifiuti va rimborsata. Accolto il ricorso del Prc
Loha fatto sapere il coordinamento legali del Prc/Fedarazione della sinistra di Roma. «Il Giudice ha applicato il principio stabilito dalla Corte Costituzionale, e ribadito più volte dalla Corte di Cassazione, secondo cui sia la Tarsu, quanto la Tia, sono tributi e non corrispettivi per un servizio a carattere economico, e come tali non sono soggetti ad Iva - spiegano i legali - È una decisione importante perché apre la strada alle richieste di rimborso da parte di tutti i cittadini romani per l'Iva pagata in passato. Negli anni scorsi, sia su iniziativa sia di Rifondazione Comunista, che di diverse organizzazioni dei consumatori, migliaia di cittadini romani avevano inviato all'Ama atti di diffida e messa in mora, ma l'Azienda non ha mai risposto». Secondo i ricorrenti, la non applicabilità dell'Iva è già stata stabilita più volte, da ultimo dalla corte di Cassazione con una sentenza del 9 marzo, senza che mai le aziende pubbliche l'abbiano restituita. La Tarsu è stata abolita dal Campidoglio dal 1 gennaio 2003 e sostituita dalla Tari sulla quale pure è stata applicata l'Iva. L'Azienda ha riscosso l'Iva, con una aliquota del 10 per cento, per una somma di circa 50/60 milioni di euro all'anno. Dopo questa sentenza chi ha pagato in questi anni ha ora diritto alla restituzione di centinaia di euro. Il Prc chiede «che l'Ama provveda a restituire autonomamente alle famiglie quanto devono avere, sulle prossime bollette. Proprio per questo nei prossimi giorni - concludono - organizzeremo una campagna di informazione ed i nostri legali sono da subito disponibili per sostenere eventuali ricorsi per il recupero del denaro ingiustamente versato». Va comunque precisato che l'Iva è un'imposta statale e in quanto tale l'ente locale è semplice "esattore". Per tanto il rimborso è dovuto dall'Agenzia delle Entrate.