Congressi Pdl 48 ore per decidere
Un incontro breve e informale, quello di ieri tra il segretario nazionale Pdl, Angelino Alfano e i vertici di Roma e del Lazio, compresi il sindaco Alemanno, la governatrice Polverini e i capigruppo di Camera e Senato. Il segretario si è dato 48 ore di tempo per comunicare le date dei congressi cittadini e provinciali. E per sciogliere qualche nodo. Di «clima sereno» ha parlato la Polverini, mentre Alemanno ha subito chiarito «ci sono alcuni problemi da risolvere ma il segretario Alfano si è preso 48 ore di tempo per arrivare a una soluzione condivisa». In questi due giorni Alfano darà vita a incontri bilaterali «dopodiché - ha spiegato il coordinatore del Lazio, Vincenzo Piso - si incontrerà con il sottoscritto e con Alfredo Pallone (coordinatore vicario ndr). I congressi comunque si faranno di certo, è chiaro che nei capoluoghi dove si vota, come Frosinone e Rieti, dovranno svolgersi dopo le elezioni. Per quanto riguarda Roma e provincia, trattandosi dei più grandi a livello nazionale, il congresso sarà una specie di vetrina, quindi necessita di un'organizzazione diversa». Entra più nel merito il deputato Fabio Rampelli che spiega come «il Lazio vuole dare al Pdl, in chiusura della stagione congressuale, un lascito di buona politica, facendosi interprete dell'inizio del nuovo ciclo e non della chiusura del vecchio».Due i binari sui quali occorre muoversi. I Municipi, innanzitutto. Il regolamento prevede che i congressi municipali si svolgano dopo quello cittadino, la proposta dei vertici locali è invece quella di procedere contestualmente a quello romano. Un braccio di ferro questo il cui esito risulterà determinante. A conti fatti il coordinatore romano uscente, Gianni Sammarco, può contare sull'appoggio di almeno quattro dei nove presidenti di Municipio del centrodestra. Sul piatto poi la campagna elettorale che di fatto si aprirebbe a Roma proprio con la celebrazione del congresso cittadino. Un punto sul quale lo stesso Alemanno ha posto condizioni irrinunciabili. Un Pdl forte e compatto è la premessa necessaria e indispensabile alla ricandidatura del primo cittadino. Un compito non facile per Alfano. Non solo la "cordata" Frattini-Baccini-De Lillo-Aurigemma che punta a smobilitare il potere quindicennale degli ex azzurri ma gli stessi vertici ex Fi avrebbero chiesto qualcosa in più, oltre al coordinamento romano, considerato che il sindaco di Roma Capitale è un ex An, così come è considerata la governatrice. Quarantotto ore, in fondo, non sono molte.